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“La risorsa umana è la componente più rilevante del patrimonio dell’azienda.
Determina la sua capacità di competere sul mercato, ne rappresenta il fattore strategico di sviluppo.
È il suo presente, garanzia del suo futuro”.


    Available courses

    le aziende a rischiobiologico possono essere di due tipi: quelle che utilizzano deliberatamente organismi biologici durante le proprie attività e quelle che invece non fanno uso deliberato degli agenti biologici ma che potenzialmente potrebbero entrare in contatto con qualcuno di essi.

    In entrambi i casi, per le aziende è obbligatoria la sorveglianza sanitaria, che comprende l'effettuazione di monitoraggi biologici periodici, definitidal Medico Competente e dal datore di lavoro, sulla base degli scenari di esposizione specifici, i cui risultati devono essere comunicati al lavoratore esposto.

    L'art. 37 comma 1 lettera a) del D. Lgs. 81/08 prevede che il datore di lavoro debba assicurare a ciascun lavoratore una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza che affronti in particolare i seguenti argomenti:

    - concetti di rischio, di danno, di prevenzione e di protezione

    - organizzazione della prevenzione aziendale

    - diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, degli organi di vigilanza, di controllo edi assistenza

    Il PAI (piano di assistenza individuale) costituisce lo strumento di lavoro più completo e più utile che l’èquipe di professionisti che si occupano dell’assistenza e della salute degli ospiti ha a disposizione per la scelta e la programmazione degli interventi da attuare, il monitoraggio e la verifica delle azioni intraprese e come tale dovrebbe essere considerato anche uno strumento flessibile, in continua evoluzione e a tutela dei professionisti perché dà evidenza delle azioni condivise dal gruppo multi-professionale per la migliore cura possibile di un ospite/paziente.

    Il corso si propone di chiarire le potenzialità e l’utilità del P.A.I. e di guidare i professionisti nell’utilizzo di metodi e strumenti appropriati attraverso ogni fase dell’elaborazione del progetto di assistenza al paziente. Dotarsi di un giusto metodo, infatti, consente di lavorare in modo oggettivo ed “integrato”, consegnando a quest’ultimo termine il significato per il quale è nato: fissare l’obiettivo per il raggiungimento del quale ogni professionalità opera per quanto di sua competenza.


    La somministrazione della terapia farmacologica è un processo complesso. La responsabilità professionale di chi si occupa della somministrazione della terapia farmacologica non è riconducibile al solo atto specifico, ma a tutto quel complesso di azioni che, nel loro insieme, consentono di raggiungere una gestione della terapia protetta ed efficace per il paziente.

     

    Il modulo didattico, attraverso un approfondimento sulle diverse tipologie di farmaco, presentandone i criteri e le procedure di somministrazione, intende promuovere l’acquisizione di tecniche e strumenti utili a riconoscere le cause d’errore più frequenti e cercare di ridurle.

    Nello specifico, i professionisti acquisiranno conoscenze e competenze tecniche per una corretta gestione e somministrazione dei farmaci.


    Negli ultimi decenni è in atto un profondo cambiamento nel rapporto tra la medicina e la comunità, che interessa diversi aspetti. Ciò che viene chiamata “umanizzazione delle cure” altro non è che l’attenzione a 360° del paziente preso in carico, senza sottovalutare alcun aspetto, soprattutto quelli psicologici e relazionali. Significa, nella quotidianità, non isolare la pratica clinica da un trattamento complessivo della persona e un ascolto concreto dei suoi bisogni e delle sue necessità. Così come è palese la volontà di abbattere le distanze tra medico e paziente, è altrettanto visibile la tendenza a rendere gli ambienti ambulatoriali e ospedalieri sempre meno asettici, più abitabili ed accoglienti. Una nuova visione di sanità, fatta di persone che curano persone.

    L’ umanizzazione delle pratiche assistenziali esalta lo spessore delle professionalità; pertanto, l'attivazione di una specifica formazione può oggi rappresentare un valido strumento utile a migliorare comunicazioni e comportamenti, ma anche a creare progetti comunicativi assistenziali idonei ai diversi contesti e ad offrire ai professionisti autorevolezza e dignità’.



    Quali sono le buone pratiche che favoriscono la comunicazione interpersonale in una relazione d’aiuto? Vediamole:

    sospensione del giudizio e della necessità di ‘inquadrare’ la situazione attraverso i propri schemi d’interpretazione;

    ascoltare e attendere perché spesso la parte importante giunge alla fine del racconto dopo che l’utente ha ‘testato’ la pazienza del proprio interlocutore;

    mostrare empatia anche attraverso delle domande con cui chiedere conferma delle proprie intuizioni circa lo stato d’animo dell’interlocutore (mai dare nulla per scontato);

    curare le condizioni ambientali entro cui la comunicazione avviene affinché l’altro sia a proprio agio il più possibile.


    Il TQM (Total Quality Management) è un approccio manageriale centrato sulla Qualità e basato sulla partecipazione di tutti i membri di un'organizzazione allo scopo di ottenere un successo di lungo termine attraverso la soddisfazione del cliente e benefici che vadano a vantaggio dei lavoratori e della società.

    Il Total Quality Management si può definire come un sistema integrato costituito da una parte di teoria e una parte fondata su una serie di pratiche che enfatizzano l'impegno del top management, l'attenzione al cliente, le buone relazioni con i fornitori, l'utilizzo del benchmarking per migliorarsi, la formazione continua, una grande attenzione ai lavoratori, la riduzione dei difetti fino a tendere alla loro scomparsa definitiva e un buon utilizzo delle tecniche di misurazione della Qualità.

    Negli ultimi anni si è assistito ad una maggiore diffusione delle terapie non farmacologiche nella cura della persona con demenza. Queste comprendono diversi approcci di stimolazione cognitiva comportamentale ed ambientale accomunate dall’obiettivo principale di ri-attivare e potenziare il funzionamento cognitivo e sociale per rallentare i processi di declino cognitivo. In particolare la terapia di stimolazione cognitiva ha mostrato risultati di efficacia terapeutica nella cura delle persone con demenza soprattutto nelle fasi lievi e moderate della malattia.

    Questo corso intende fornire informazioni utili per conoscere da più vicino la demenza senile nelle sue diverse forme e approcciare alle terapie non farmacologiche come i protocolli di Stimolazione Cognitiva.

    L’assistenza, in particolare nei confronti della persona anziana, non-autosufficiente o diversamente abile, che richiede dei bisogni specifici cui è necessario rispondere, è una pratica importante ed estremamente delicata a cui gli operatori devono porre profonda attenzione. È importante per questo apprendere costantemente nuove informazioni e competenze, oltre che rivedere quelle già acquisite ed insite nel professionista della cura, che è bene prenda parte attivamente anche alla selezione o all’eventuale adeguamento, in generale, delle linee guida clinico assistenziali, delle pratiche e delle procedure interne, con l’obiettivo di incrementare la qualità ed il livello della propria prestazione: fini che il corso in questione mira a raggiungere

    La formazione deve avvenire in funzione dei rischi riferiti alla mansione. Verranno quindi trattate le tematiche di sicurezza e salute indicando le conseguenti misure di prevenzione e protezione caratteristiche del settore o comparto di appartenenza dell'azienda.

    Il fenomeno dei maltrattamenti agli anziani nelle Rsa rappresenta un delicato problema di sanità pubblica. Da qui l’esigenza di intervenire attraverso la formazione del personale, in quanto strategica sia per la prevenzione sia per la conoscenza delle procedure operative da attuarsi nelle situazioni di sospetto abuso. Occorre, quindi, rafforzare la diffusione delle buone prassi, delle responsabilità e della preparazione professionale, sia nella scelta del personale sia nella verifica diretta sulle condizioni degli assistiti e sulle condizioni degli operatori in servizio.

    Dalla definizione dei concetti di maltrattamento e abuso, all’esplicazione delle procedure da attivarsi nei casi di sospetto abuso e delle sanzioni legali conseguenti, si cercherà di fornire ai partecipanti una visione complessiva del problema, nell’ottica di garantire una maggiore responsabilità collettiva.

    Verranno approfondite tutte le possibili modalità di approccio e interazione con gli assistiti da attivarsi in ambienti come le Rsa in cui la relazione tra paziente e operatore dovrebbe fondarsi primariamente sulla fiducia.

    In ultimo, verranno illustrati i possibili fattori di rischio legati all’ambiente lavorativo, tra cui in primis lo stress da lavoro correlato, e sull’importanza di favorire la collaborazione all’interno del gruppo di lavoro.


    La formazione deve avvenire in funzione dei rischi riferiti alla mansione. Verranno quindi trattate le tematiche di sicurezza e salute indicando le conseguenti misure di prevenzione e protezione caratteristiche del settore o comparto di appartenenza dell'azienda.

    Negli ultimi decenni è in atto un profondo cambiamento nel rapporto tra la medicina e la comunità, che interessa diversi aspetti. Ciò che viene chiamata “umanizzazione delle cure” altro non è che l’attenzione a 360° del paziente preso in carico, senza sottovalutare alcun aspetto, soprattutto quelli psicologici e relazionali. Significa, nella quotidianità, non isolare la pratica clinica da un trattamento complessivo della persona e un ascolto concreto dei suoi bisogni e delle sue necessità. Così come è palese la volontà di abbattere le distanze tra medico e paziente, è altrettanto visibile la tendenza a rendere gli ambienti ambulatoriali e ospedalieri sempre meno asettici, più abitabili ed accoglienti. Una nuova visione di sanità, fatta di persone che curano persone.

    L’ umanizzazione delle pratiche assistenziali esalta lo spessore delle professionalità; pertanto, l'attivazione di una specifica formazione può oggi rappresentare un valido strumento utile a migliorare comunicazioni e comportamenti, ma anche a creare progetti comunicativi assistenziali idonei ai diversi contesti e ad offrire ai professionisti autorevolezza e dignità’.



    La caduta e l’equilibrio instabile rappresentano il più comune evento avverso negli ospedali, nelle strutture residenziali e a domicilio, causando tassi di mortalità e morbilità elevati, oltre a contribuire alla limitazione della mobilità (per motivi talvolta legati a sicurezza, ansia e depressione) e quindi alla precoce istituzionalizzazione dell’anziano.

    Questo fenomeno in età geriatrica è sicuramente molto rilevante sia come dato epidemiologico che come fattore influente sulla salute psico-fisica di ogni singolo paziente, rappresentando spesso anche un sintomo di quella fragilità che mette a rischio l’autosufficienza e la salute stessa del paziente.

    Varie sono le statistiche riportate a tale proposito: merita sottolineare come le cadute in ambito ospedaliero siano contenute considerando l’intera popolazione, aumentando vertiginosamente considerando invece la sola popolazione anziana. Infatti, si calcola che l’incidenza delle cadute nelle case di riposo, case di cura e negli ospedali sia 2-3 volte superiore rispetto a quella delle cadute che avvengono nell’abitazione, e che anche le complicanze siano maggiori. 

    L'operatore quindi, sia nel caso di assistenza domiciliare che in reparto o in struttura, deve agire su più campi. 

    Scopo della presente attività formativa, è quello di sensibilizzare gli operatori sanitari sul problema delle cadute, fornendo loro le linee guida essenziali, utili per la gestione di tale rischio clinico.


    La presa in carico del paziente con disfagia è un'attività che assorbe sempre di più l'attività assistenziale. I disturbi della deglutizione infatti sono rinvenibili in tutte le età della vita, anche se è all'invecchiamento generale della popolazione che si deve l'aumento della richiesta di intervento riabilitativo specifico per la deglutizione. La presa in carico deve essere il più possibile precoce onde evitare l'insorgenza di malnutrizione, fenomeni infiammatori polmonari (polmonite ab ingestis) e paura di deglutire. Il trattamento riabilitativo incide direttamente sui meccanismi disfunzionali dalla modifica dei quali si attende un miglioramento della funzionalità deglutitoria. Negli ultimi anni sono a disposizione del riabilitatore nuove tecniche e strumenti che rendono sempre più efficace questo tipo di trattamento. Per garantire al paziente con disfagia un'alimentazione in sicurezza, è necessaria la collaborazione di tutto il personale sanitario e dei care-givers, il cui apporto diventa essenziale nella gestione domiciliare. Infatti la sicurezza del paziente dipende non soltanto dal procedimento riabilitativo ma anche da aspetti non secondari, quali preparazione del cibo, adeguatezza del setting e dalle modalità con cui, nei casi in cui è necessario, viene aiutato a consumare i pasti.

    Il presente corso si propone di aumentare il livello di conoscenza sulle particolarità che il sintomo disfagia assume nelle diverse patologie che riguardano il paziente adulto. Per ognuna delle patologie trattate verranno presentate le caratteristiche del disturbo disfagico ed alla luce della letteratura scientifica più recente si individueranno le caratteristiche che connotano l’intervento riabilitativo ed il percorso diagnostico terapeutico.

    Resilienza è la capacità umana di passare attraverso eventi complessi, drammatici o spiacevoli senza esserne indeboliti e trasformandoli invece a proprio vantaggio. 

    Obiettivo del corso è educare ed attivare nei partecipanti le abilità per essere persone resilienti:

    • Sviluppare la sicurezza e l’equilibrio per gestire se stessi in modo costruttivo anche nelle situazioni difficili
    • Saper dare il necessario sostegno a se stessi e ai colleghi
    • Impegnarsi intenzionalmente a rendersi fisicamente e mentalmente più sani, lucidi ed efficienti
    • Dimostrare determinazione e perseveranza nelle avversità mantenendo il focus sugli aspetti di positività e soddisfazione
    • Tenere sotto controllo i fattori di stress a favore dell’efficacia e del benessere professionale

    Quali sono le buone pratiche che favoriscono la comunicazione interpersonale in una relazione d’aiuto? Vediamole:

    sospensione del giudizio e della necessità di ‘inquadrare’ la situazione attraverso i propri schemi d’interpretazione;

    ascoltare e attendere perché spesso la parte importante giunge alla fine del racconto dopo che l’utente ha ‘testato’ la pazienza del proprio interlocutore;

    mostrare empatia anche attraverso delle domande con cui chiedere conferma delle proprie intuizioni circa lo stato d’animo dell’interlocutore (mai dare nulla per scontato);

    curare le condizioni ambientali entro cui la comunicazione avviene affinché l’altro sia a proprio agio il più possibile.


    Secondo la definizione normativa, il preposto è la persona che, in base alla gerarchia e alle sue competenze professionali, sovrintende alle attività lavorative altrui verificando che vengano correttamente eseguite dai lavoratori.

    Di fatto, dunque, il preposto è quella figura che ha il compito di vigilare un determinato processo all’interno dell’azienda affinchè venga svolto in sicurezza secondo le normative vigenti.

    Chi può svolgere i compiti del preposto? Tutte quelle figure professionali come capi squadra, capi officina, capi reparto, capi sala ed altri, possono essere inquadrate come preposti per la sicurezza, dal momento che nei loro compiti è previsto quello di coordinare e sorvegliare i lavoratori.

    Il preposto per la sicurezza deve frequentare un percorso formativo specifico. In qualità di preposto quindi dovrà ricevere un’adeguata formazione iniziale e degli aggiornamenti periodici. I contenuti del percorso formativo per il preposto trattano i seguenti argomenti:

    • Soggetti principali del sistema di prevenzione, con relativi obblighi, compiti e responsabilità.
    • Relazioni tra soggetti del sistema di prevenzioni, siano interni o esterni.
    • Fattori di rischio: definizione e individuazione.
    • Infortuni mancati e incidenti
    • Tecniche di sensibilizzazione dei lavoratori e comunicative, soprattutto con neoassunti, stranieri e somministrati.
    • Valutazione dei rischi aziendali, soprattutto facendo riferimento al preciso contesto in cui il preposto svolge la propria opera.
    • Individuazione di misure tecniche, procedurali e organizzative di protezione e prevenzione.
    • Modalità di esercizio delle funzioni di controllo dei lavoratori e della loro osservanza in termini di sicurezza e salute sul lavoro.
    • Uso dei mezzi di protezione individuali e collettivi messi a disposizione dei lavoratori.

    Gestire un team significa coordinare personalità e competenze, costruire un senso di gruppo, motivare e mediare, orientare e valutare. Lavorare in team può arricchirci di conoscenze, competenze ed esperienze. Ma, se mal gestiti, i gruppi di lavoro possono tradursi in processi destrutturati e relazioni conflittuali, causando una riduzione della performance dei suoi membri.

    Il corso mira a trasformare un gruppo di lavoro in lavoro di squadra (o teamwork). L'intento è guidare i partecipanti verso la costruzione di team di successo, capaci di lavorare sinergicamente allo stesso obiettivo.

    La contenzione può essere definita come un particolare atto sanitario-assistenziale effettuato attraverso mezzi chimici-fisici-ambientali utilizzati direttamente sull’individuo o applicati al suo spazio circostante per limitarne i movimenti.

    Ancora oggi sono accese le riflessioni per definire se è opportuno e quando ricorrere a mezzi di contenzione. Il dibattito è aperto sia in termini di efficacia sia sul piano etico. La contenzione, infatti, oltre a rappresentare una limitazione della libertà della persona, può avere ripercussioni sul piano psicologico del paziente e dei familiari e determinare una sequela di conseguenze fisiche e psicologiche a volte irreversibili. Il Codice penale e Codice deontologico  indicano che la contenzione deve essere limitata solo a eventi straordinari e deve essere sostenuta da prescrizione medica o da documentate valutazioni assistenziali.

    Questo evento formativo si pone come obiettivo di valutarne gli aspetti giuridici, tecnici  ed etico deontologici  al fine di garantire una più elevata attenzione alla persona  all’ interno delle realtà socio sanitarie ed una riduzione delle pratiche  relative alle pratiche di contenzione.


    Il corso guida l’utente nella compilazione della busta paga, e lo aiuta a comprendere com'è strutturata, quali solo le voci principali di un cedolino, gli elementi fissi e variabili, le imposte, cosa sono le “detrazioni di imposta” e quali sono i contributi da versare sia da parte del datore di lavoro che del lavoratore.


    Esiste una vera e propria gerarchia delle fonti e delle norme giuridiche da esse prodotte, che consente di risolvere eventuali contrasti tra fonti giuridiche coeve ma dotate di forza giuridica diversa.

    Il criterio gerarchico sancisce infatti la prevalenza della fonte di rango superiore rispetto a quella di livello inferiore, precludendo a quest’ultima di derogarvi o di porsi in contrasto con il contenuto della fonte sovraordinata, pena la declaratoria di illegittimità e la sua definitiva rimozione dall’ordinamento.


    La tutela della privacy nel mondo sanitario ha sempre costituito un elemento da gestire con estrema attenzione, vista la delicatezza delle informazioni trattate da un lato e dall’altro la necessità di non rendere farraginosa l’organizzazione del lavoro quotidiano dei professionisti e degli operatori sanitari. La recente introduzione del nuovo Regolamento Europeo (GDPR - General Data Protection Regulation) , entrato in vigore il 25 maggio del 2018, costringerà tutti i soggetti che trattano dati personali e sensibili a rivedere profondamente i propri modelli organizzativi e le proprie prassi operative, a maggior ragione in ambito sanitario. Il nuovo quadro normativo sarà tutto incentrato sui doveri e la responsabilizzazione e richiederà un diverso approccio alla gestione del dato, basato sul concetto innovativo di valutazione preventiva del rischio di violazione. Inoltre, sarà necessario designare una nuova figura in azienda, il DPO – Data Protection Officer che avrà un suo proprio ruolo peculiare.

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    Il corso offre una panoramica completa delle principali disposizioni previste dal D.lgs. 231/2001 in materia di responsabilità amministrativa degli Enti in Italia. 
    Il corso permette di adempiere agli obblighi formativi periodici previsti dal D.lgs. 231/2001 per tutti i dipendenti e collaboratori delle aziende che hanno adottato un Modello Organizzativo 231. 

    Il corso permette di acquisire conoscenze di base relative ad approcci innovativi per la comprensione e gestione dei conflitti che spesso si creano in azienda tra colleghi e con i familiari dei pazienti, e di acquisire competenze nella gestione delle dinamiche di gruppo e dello stress relazionale, trasformando la visione comune del conflitto da elemento di disturbo in elemento di crescita etica.

    La caduta e l’equilibrio instabile rappresentano il più comune evento avverso negli ospedali, nelle strutture residenziali e a domicilio, causando tassi di mortalità e morbilità elevati, oltre a contribuire alla limitazione della mobilità (per motivi talvolta legati a sicurezza, ansia e depressione) e quindi alla precoce istituzionalizzazione dell’anziano.

    Questo fenomeno in età geriatrica è sicuramente molto rilevante sia come dato epidemiologico che come fattore influente sulla salute psico-fisica di ogni singolo paziente, rappresentando spesso anche un sintomo di quella fragilità che mette a rischio l’autosufficienza e la salute stessa del paziente.

    Varie sono le statistiche riportate a tale proposito: merita sottolineare come le cadute in ambito ospedaliero siano contenute considerando l’intera popolazione, aumentando vertiginosamente considerando invece la sola popolazione anziana. Infatti, si calcola che l’incidenza delle cadute nelle case di riposo, case di cura e negli ospedali sia 2-3 volte superiore rispetto a quella delle cadute che avvengono nell’abitazione, e che anche le complicanze siano maggiori. 

    L'operatore quindi, sia nel caso di assistenza domiciliare che in reparto o in struttura, deve agire su più campi. 

    Scopo della presente attività formativa, è quello di sensibilizzare gli operatori sanitari sul problema delle cadute, fornendo loro le linee guida essenziali, utili per la gestione di tale rischio clinico.


    "Il dolore è una esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, associata ad un danno tissutale, in atto o potenziale o descritti in termine di tale danno." (International Association for the Study of Pain)

    Considerando che la sofferenza di ciascuno è influenzata da numerosi fattori individuali, questa definizione mostra bene come il dolore sia un fenomeno difficilmente semplificabile, giacché esso è una sensazione soggettiva di natura strettamente personale.

    Come tutti i fenomeni, però, perché possa essere valutato nel suo essere e nel suo divenire, anche il dolore necessita di essere misurabile e misurato.

    La misurazione del dolore, quindi, oltre a rappresentare la base di partenza per la registrazione di dati confrontabili, permette di individuare le strategie terapeutiche più opportune e di valutarne l’efficacia per attuare le possibili necessarie correzioni.

    La valutazione del dolore è di fondamentale importanza (quando si intraprende o si prosegue una terapia) per mettere in atto le cure necessarie per ottenere la migliore qualità di vita possibile per il paziente. A tale scopo sono stati proposti ed adottati diversi strumenti di valutazione (Scale) che per una utilizzazione efficace devono essere affidabili, validi e sensibili.

    La disponibilità di questi strumenti rende possibile una misurazione precisa del dolore oltre a lenire sofferenze e disagi, ma è utile sapere che per evitare una sottostima o una sovrastima del problema è opportuno che la misurazione venga fatta da medici o da infermieri esperti. Solo cosi sarà infatti possibile giungere all'attuazione della migliore cura possibile. 

    L'attivazione di una specifica formazione può oggi rappresentare un valido strumento utile a migliorare vissuti, comunicazioni e comportamenti e a creare progetti assistenziali e idonee cure ai diversi delicati contesti .

    Il corso si propone di formare gli operatori sanitari all'utilizzo della cartella clinica informatizzata quale strumento unico, multi professionale e multidisciplinare che raccoglie tutte le informazioni legate al percorso di cura e di assistenza del paziente/ospite. Gli operatori sanitari hanno un ruolo cruciale sia come fornitori delle conoscenze dettagliate che occorre immettere in rete per ottenere le funzionalità più avanzate, sia come utenti culturalmente preparati ad un inserimento appropriato delle nuove tecnologie telematiche nella pratica clinica quotidiana. Da qui il fine dell'attività formativa in oggetto di far acquisire le conoscenze relative alla struttura e ai modelli applicatici della cartella clinica informatizzata nonché le conoscenze che consentano a tutti gli operatori sanitari di applicare e considerare l'informatizzazione sanitaria come uno degli aspetti precipui dell'implementazione costante della qualità della prestazioni sanitarie.

    Saper utilizzare le tecniche di gestione dei conflitti per riconoscere, prevenire e affrontare positivamente le situazioni conflittuali e costruire relazioni proficue a livello interpersonale e interprofessionale, può fare la differenza nel lavoro e nella vita. Il conflitto, se serenamente gestito, può rappresentare una importante occasione di sviluppo personale e professionale e da possibile ostacolo, può aiutare le persone a gestire i propri rapporti personali e professionali con maggiore chiarezza ed autenticità.


    Il fenomeno della demenza nelle persone anziane rappresenta una grande sfida non solo per i familiari ma anche per i professionisti dei servizi alla persona. La conoscenza aggiornata e validata delle modalità con cui comunicare e interagire con pazienti affetti da demenza/disturbi comportamentali è un elemento determinante ai fini di un’assistenza efficace. Il corso si propone, pertanto, come un primo momento di approfondimento per una conoscenza di una metodologia che consente di entrare empaticamente nel mondo dell’anziano stesso.

    Il corso di formazione antincendio livello 3 è rivolto a chi svolge attività lavorative in luoghi a rischio elevato, secondo l'elenco riportato al punto 3.2.2 del D.M. 02/09/2021.

    I contenuti e la durata del corso di formazione per addetti antincendio livello 3 sono stabiliti dal D.M. 02/09/2021.

    • Principi sulla combustione;
    • le principali cause di incendio in relazione allo specifico ambiente di lavoro;
    • le sostanze estinguenti;
    • i rischi alle persone ed all'ambiente;
    • specifiche misure di prevenzione incendi; accorgimenti comportamentali per prevenire gli incendi;
    • l'importanza del controllo degli ambienti di lavoro;
    • l'importanza delle verifiche e delle manutenzioni sui presidi antincendio.
    • Le aree a rischio specifico. La protezione contro le esplosioni
    • Misure antincendio (prima parte):
      • reazione al fuoco
      • resistenza al fuoco
      • compartimentazione
      • esodo
      • rivelazione ed allarme
      • controllo di fumi e calore
    • Misure antincendio (seconda parte):
      • controllo dell’incendio
      • operatività antincendio
      • gestione della sicurezza antincendio in esercizio ed in emergenza
      • controlli e la manutenzione
    • Il piano di emergenza:
      • procedure di emergenza
      • procedure di allarme
      • procedure di evacuazione
    • Presa visione e chiarimenti sulle principali attrezzature ed impianti di controllo ed estinzione degli incendi
    • presa visione sui dispositivi di protezione individuale (tra cui, maschere, autoprotettore, tute)
    • esercitazioni sull'uso delle attrezzature di controllo ed estinzione degli incendi
    • presa visione del registro antincendio
    • chiarimenti ed esercitazione riguardante l’attività di sorveglianza

    L'intento del corso è formare i dipendenti affinché siano in grado di assistere pazienti ortopedici e traumatizzati, soprattutto in caso di grossi interventi. Questo è fondamentale per garantire sicurezza al paziente ed evitare complicanze post operatorie e non solo.

    Il Corso di Aggiornamento Formazione Lavoratori è disciplinato dall’art. 37 comma 2 del D.Lgs. 81/08, correttivo D.Lgs. 106/09 e dall’Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011.

    L’art. 2 comma 1 lettera a) del D.Lgs. 81/08, definisce Lavoratore” la persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell’ente stesso.

    Il Corso di Aggiornamento per Lavoratori ha una durata di 6 ore valido per tutti i livelli di rischio aziendali. Il corso si pone l’obiettivo di trattare significative evoluzioni e innovazioni, applicazioni pratiche e/o approfondimenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

    L’art. 37 del D.Lgs. 81/08 prevede che l'aggiornamento della formazione per i lavoratori sia effettuata in collaborazione con gli Organismi Peritetici Nazionali, secondo i contenuti e la durata previsti dall’Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011.

    Il Corso Aggiornamento Formazione Lavoratori è erogato in modalità e-learning come previsto dall'allegato V dell’Accordo Stato-Regioni 7 luglio 2016.


    Tutti i sanitari, in base al loro profilo di competenze, possono essere ritenuti responsabili della caduta di un paziente, pertanto, è fondamentale che, oltre a pianificare e attuare le corrette strategie di prevenzione, al fine di ridurre al minimo il rischio delle cadute, ogni professionista abbia ben chiaro cosa rientri nel proprio ruolo e, quindi, conoscere in maniera approfondita i propri compiti all’interno della struttura, relativi alla contenzione e alla prevenzione delle cadute. Da qui si coglie dunque l’importanza di questo corso, che è volto alla formazione della figura dell’OSS, che può essere di particolare aiuto proprio per quanto riguarda gli eventi avversi.

    Le cure palliative sono cure attive e complete dei pazienti, in un momento in cui la malattia non risponde più ai trattamenti di cura e quando il controllo del dolore o di altri sintomi e dei problemi di carattere psicologico, sociale e spirituale è fondamentale. 

    Il presente corso si prefigge lo scopo di formare professionisti operanti prevalentemente in RSA nel campo della conoscenza e della competenza nell'applicazione dei principi delle cure palliative, in modo che sviluppino una capacità di comunicazione adeguata verso la persona nel fine vita, il caregiver e la sua famiglia, la capacità di lavorare in équipe multidisciplinari e la padronanza nelle competenze di accompagnamento alla morte e di supporto al lutto. 


    La realtà virtuale si sta affermando come strumento innovativo ai fini della valutazione e del trattamento dei differenti disturbi mentali in quanto di garantire non solo l'efficacia terapeutica e di assessment, ma anche per il coinvolgimento e la motivazione del paziente. 

    Nell'ottica di uno sviluppo delle possibilità connesse alle nuove tecnologie indirizzate nel filone dell'IMPRESA 4.0 (SANITA' 4.0), il presente corso ha lo scopo principale di illustrare in maniera approfondita le opportunità che il ricorso alla realtà virtuale offre nella terapia comportamentale, con particolare focus sulle persone con demenza, malattie psichiatriche, malattie del moto neurone, stati vegetativi e in fase di terminale. I partecipanti acquisiranno così le competenze per sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla realtà virtuale, ad iniziare da quella di affrontare (in un ambiente sicuro e controllato) situazioni di vita quotidiana, dando al contemplo la possibilità di "trattare" i deficit cognitivo-sociali e di sviluppare training specifici per la riabilitazione.

    La fase terminale della malattia ha profonde ripercussioni sull’equilibrio personale e familiare, che possono proseguire anche per diverso tempo dopo la morte del congiunto.

    È importante considerare che ciascuno affronta l’ultima fase della vita in modo diverso: alcuni preferiscono allontanare gli altri, diventando bruschi e sgradevoli anche con chi si dedica loro con affetto e dedizione, mentre altri richiedono continue premure e compagnia. Tra questi due estremi si pongono coloro che alternano momenti di chiusura a momenti di richiesta di dialogo e di vicinanza. 

    Qualunque sia la modalità di reazione del proprio congiunto, deve essere rispettata, per cui non ha senso imporre la propria presenza se desidera stare da solo e iniziare a separarsi, né lo ha impedire le visite di parenti e amici se, pur essendo molto debilitato, desidera averli accanto.

    La presente attività formativa, è stata pensata con lo scopo di analizzare e portare all’attenzione degli operatori i momenti delicati delle fasi terminali della vita e per promuovere una sincera ed efficace relazione d'aiuto.

    Il P.A.I. (piano di assistenza individuale) costituisce lo strumento di lavoro più completo e più utile che l’èquipe di professionisti che si occupano dell’assistenza e della salute degli ospiti ha a disposizione per la scelta e la programmazione degli interventi da attuare, il monitoraggio e la verifica delle azioni intraprese. Come tale, dovrebbe essere considerato anche uno strumento flessibile, in continua evoluzione e a tutela dei professionisti perché dà evidenza delle azioni condivise dal gruppo multi-professionale per la migliore cura possibile di un ospite/paziente.

    Il presente corso si propone di chiarire le potenzialità e l’utilità del P.A.I. e di guidare i professionisti nell’utilizzo di metodi e strumenti appropriati attraverso ogni fase dell’elaborazione del progetto di assistenza al paziente. Dotarsi di un giusto metodo, infatti, consente di lavorare in modo oggettivo ed “integrato”, consegnando a quest’ultimo termine il significato per il quale è nato: fissare l’obiettivo per il raggiungimento del quale ogni professionalità opera per quanto di sua competenza.



    Il Corso Aggiornamento Antincendio Rischio Alto è rivolto a tutti coloro che ricoprono il ruolo di addetti alla squadra di emergenza antincendio di aziende ad alto rischio e che hanno già svolto il corso antincendio rischio alto.

    Questo corso di Aggiornamento Antincendio prevede una prova pratica e a tal fine, può essere erogato in modalità aula o modalità mista videoconferenza + aula, la durata del corso è di 8 ore ed è consigliato svolgerlo ogni 3 anni.


    Secondo la definizione normativa, il preposto è la persona che, in base alla gerarchia e alle sue competenze professionali, sovrintende alle attività lavorative altrui verificando che vengano correttamente eseguite dai lavoratori.

    Di fatto, dunque, il preposto è quella figura che ha il compito di vigilare un determinato processo all’interno dell’azienda affinchè venga svolto in sicurezza secondo le normative vigenti.

    Chi può svolgere i compiti del preposto? Tutte quelle figure professionali come capi squadra, capi officina, capi reparto, capi sala ed altri, possono essere inquadrate come preposti per la sicurezza, dal momento che nei loro compiti è previsto quello di coordinare e sorvegliare i lavoratori.

    Il  preposto per la sicurezza deve frequentare un percorso formativo specifico, definito nell’ art.37 del D.Lgs 81/2008. In qualità di preposto quindi dovrà ricevere un’adeguata formazione iniziale e degli aggiornamenti periodici. I contenuti del percorso formativo per il preposto trattano i seguenti argomenti:

    • Soggetti principali del sistema di prevenzione, con relativi obblighi, compiti e responsabilità.
    • Relazioni tra soggetti del sistema di prevenzioni, siano interni o esterni.
    • Fattori di rischio: definizione e individuazione.
    • Infortuni mancati e incidenti
    • Tecniche di sensibilizzazione dei lavoratori e comunicative, soprattutto con neoassunti, stranieri e somministrati.
    • Valutazione dei rischi aziendali, soprattutto facendo riferimento al preciso contesto in cui il preposto svolge la propria opera.
    • Individuazione di misure tecniche, procedurali e organizzative di protezione e prevenzione.
    • Modalità di esercizio delle funzioni di controllo dei lavoratori e della loro osservanza in termini di sicurezza e salute sul lavoro.
    • Uso dei mezzi di protezione individuali e collettivi messi a disposizione dei lavoratori.

    LE STRATEGIE VINCENTI NELLA PREVENZIONE E NELLA GESTIONE DEGLI EVENTI CRITICI E DEI CONFLITTI PRIMA, DURANTE E DOPO LE EMERGENZE SANITARIE

    Un successo eccezionale richiede circostanze eccezionali .

    Un evento per lavorare sugli aspetti più profondi di una organizzazione graffiata dal Covid 19

    Il ruolo dell’ intelligenza  emotiva.

    Il declino organizzativo è inevitabile a meno che non ci prepariamo e governiamo noi il cambiamento.

    Le pressioni che con il Covid 19 hanno inciso sui contenuti personali e del lavoro, la inadeguatezza nella gestione delle attività  in emergenza e da svolgere ed in generale,  il percepire  uno squilibrio tra le richieste avanzate e le risorse disposizione possono indurre i professionisti a cedere sul piano emotivo comportamentale.

    La proposta formativa si pone l obiettivo di affrontare la delicata tematica riguardante lo stress da lavoro correlato in ambito di emergenze sanitarie

    La attivazione di una specifica formazione può oggi rappresentare  un valido strumento utile a migliorare  comunicazioni  comportamenti e relazioni , a ridurre forme stressanti emergenze  correlate  ma anche a creare progetti comunicativo-consapevoli ed  assistenziali idonei ai diversi contesti utili ad offrire ai professionisti autorevolezza successo e dignità .


    Il presente percorso formativo si rivolge sia all'intera organizzazione della residenza sanitaria Assistenziale, sia al singolo fisioterapista. 

    Infatti, è importante che il personale sanitario sia a conoscenza di come il fisioterapista si integri nel contesto di una RSA e cosa è in grado di gestire nell'ambito di sua competenza. 

    Il fisioterapista, invece, deve sapere cosa è di sua competenza e come muoversi in tale contesto lavorativo sia in termini di formazione che a livello di visibilità e considerazione sociale. 

    Per acquisire credibilità e fiducia, il professionista deve imparare a gestire al meglio il proprio servizio, affinché si integri alla perfezione all'interno della struttura in cui offre prestazione e all'interno della specifica èquipe socio-sanitaria che segue il singolo paziente/ospite. 

    Come naturale conseguenza, ciò consente un innalzamento degli standard qualitativi offerti e una maggiore condizione di benessere psico-fisico di tutte le risorse coinvolte.


    La Valutazione Multidimensionale (V.M.D.) è il cuore della metodologia geriatria. Nasce dalla necessità di superare il percorso classificativo lineare malattia > sintomo > diagnosi > terapia > guarigione, poco appropriato per l’anziano abitualmente affetto da polipatologia cronico-degenarativa ad elevata instabilità, per approdare a quello esplorativo complesso di analisi dei sistemi anatomo-clinici e dei domini funzionali quantizzando le inadeguatezze in condizioni di base o dopo slatentizzazione da sforzo.

    L’assessment multidimensionale è un metodo che coinvolge tutte le figure professionali chiamate a dare il loro contributo multiprofessionale. I cambiamenti sociali e culturali avvenuti negli ultimi quindici anni hanno modificato radicalmente la visione della Rete dei Servizi in ambito geriatrico tanto da richiedere a tutti gli operatori del settore un maggiore impegno professionale per rispondere ad esigenze, sia cliniche che socio-assistenziali, sempre più specifiche e complesse.

    I notevoli passi in avanti effettuati sono sicuramente da ascriversi, da un lato alla Ricerca Geriatrica Applicata che negli ultimi anni ha prodotto risultati di pregevole livello scientifico, dall’altro alla dedizione quotidiana degli operatori che hanno fermamente creduto e credono ad un approccio col paziente geriatrico non più fatalistico e rassegnato ma improntato al mantenimento e al recupero delle residue capacità psico-fisiche. 


    Le lesioni da pressione rappresentano una delle problematiche più gravi legate alla qualità dell’assistenza in una struttura sanitaria.

    Per un malinteso culturale ed una sottovalutazione del problema, la cute è un organo spesso trascurato nel mondo della medicina; pertanto appare indispensabile rivalutarlo e capire la sua fondamentale funzione anatomica. Per offrire ai partecipanti strumenti validi per affrontare questi aspetti, il corso si propone di approfondire tutti gli aspetti caratteristici delle Ldp e delle ulcere, quali: infezione, colonizzazione critica, odore, sanguinamento, dolore ed essudato.

    Inoltre, si darà risalto anche alla stadiazione EPUAP, elemento fondamentale per comprendere la lesione e monitorarne i risultati.

    Anche i protocolli di medicazione saranno trattati nel dettaglio per approcciarsi correttamente alla lesione, effettuando un focus sia sulle medicazioni tradizionali sia su quelle avanzate, secondo il principio della guarigione in ambiente umido. Saranno illustrati tutti i parametri da considerare per migliorare tempi di guarigione, qualità di vita, costi e benefici del sintomo ulcera.

    Infine, grazie all’esposizione dei casi clinici, e tramite il confronto in aula e l’interazione tra i docenti ed i discenti, si cercherà di far comprendere fin dove è possibile curare con efficacia e quale dovrebbe essere l’approccio più idoneo per curare i pazienti.


    Le realtà sanitarie  e socio sanitarie rappresentano oggi sistemi organizzativi complessi  e caratterizzati da molteplici dimensioni  e multiprofessionalità .

    Le innovazioni tecnologiche e la ricerca scientifica  hanno aiutato a promuovere nuovi strumenti di indagine, l’ utenza è sempre più attenta alla propria salute, i professionisti oggi devono dimostrare di essere all’ altezza e di governare  questi cambiamenti  rispondendo alle nuove  e diverse aspettative dei cittadini.

    Gli episodi di mal practice influenzano la fiducia percepita e danneggiano il sistema sanitario e socio sanitario italiano.

    Diventa di estrema importanza  saper fornire ad ogni realtà, strategie operative e professionalità che sappiano  far conciliare  elevati livelli di assistenza  e costi sostenibili  al fine di rafforzare la sicurezza clinico assistenziale promossa nelle diverse  strutture .

    L’ attivazione di una specifica formazione può oggi rappresentare  un valido strumento utile a ridurre comportamenti avventati o inidonei,  capace di favorire una corretta gestione del rischio clinico al fine di  aumentare la sicurezza del paziente ma anche aumentare l’efficienza e la qualità del sistema  sanitario e sociosanitario.


    Più avanzate sono le tue conoscenze su Excel, più sei in grado di automatizzare e semplificare i processi in modo da migliorare notevolmente la produttività e l’efficacia sul posto di lavoro. Il corso Excel avanzato consentirà ai corsisti di sfruttare la vera potenza del software Microsoft Excel, utilizzando un gran numero di esercizi pratici per aiutarli a consolidare le loro abilità.

    Microsoft Excel è un potente e flessibile applicazione di foglio elettronico che rende più semplice eseguire le operazioni che coinvolgono numeri come bilanci, analisi statistiche, la produzione di diagrammi, grafici e molto altro ancora.

    Questo corso è adatto a coloro che hanno già una conoscenza di Excel e vorrebbero portare le loro abilità a un livello avanzato.


    Come sottolineato dall'Agenzia Europea per la Salute e la Sicurezza sul lavoro, la violenza fisica rappresenta uno dei pericoli occupazionali più gravi. Tale fenomeno comprende insulti, minacce o aggressioni fisiche. La violenza può essere ad opera di persone interne o esterne all'organizzazione. Se è vero che i singoli atti di violenza possono essere imprevedibili, lo stesso non può dirsi delle situazioni in cui tali atti hanno maggiori probabilità di verificarsi. Tra i fattori di rischio si annoverano un'attività a contatto con il pubblico, la manipolazione di denaro e un'attività lavorativa svolta in condizioni di isolamento. Le conseguenze degli episodi di violenza, che comprendono lesioni, disturbi da stress di carattere post-traumatico, assenza per malattia e scarso rendimento sul lavoro, possono essere estremamente gravi sia per i singoli individui che per le organizzazioni. Le aziende dovrebbero quindi intervenire prima che si verifichi un'aggressione fisica. Per essere efficace, un intervento deve comunque essere adatto alle circostanze particolari dell'organizzazione e basarsi su attente valutazioni del rischio. Gli approcci che fanno affidamento in primo luogo sulla prevenzione della violenza risultano più efficaci di singole misure isolate, adottate dopo che si è verificato un incidente. In questo senso, l'erogazione di una formazione sulla gestione delle situazioni difficili con l'utenza e sul riconoscimento dei segnali di avvertimento relativamente ad una potenziale aggressione può diventare una strategia di prevenzione cruciale.

    OBIETTIVI:

    • DEFINIRE LE QUALIFICHE GIURIDICHE E IDENTIFICARE I PROFILI PROFESSIONALI DELLE DIVERSE FIGURE SANITARIE
    • AFFRONTARE LE PROBLEMATICHE MEDICO-LEGALI RELATIVE ALLA RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE IN GENERALE E NELLO SPECIFICO: I RISCHI E LE RESPONSABILITÀ CONNESSE ALLA TERAPIA TRASFUSIONALE, I CRITERI IDENTIFICATIVI NELLA RIPARTIZIONE DEGLI AMBITI DI RESPONSABILITÀ NEL LAVORO DI ÉQUIPE, GLI ASPETTI PROPRI DELL’ATTIVITÀ CLINICA
    • CONOSCERE GLI ASPETTI DEONTOLOGICI

    ARGOMENTI:

    • LA RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE: RESPONSABILITÀ PENALE E RESPONSABILITÀ CIVILE
    • RESPONSABILITÀ DISCIPLINARE E DEONTOLOGIA PROFESSIONALE        
    • I PRINCIPALI REATI A CARICO DELL’INFERMIERE
    • LA RESPONSABILITÀ DELL’INFERMIERE NELL’ATTIVITÀ DOCUMENTALE – ASPETTI MEDICO-LEGALI;
    • LA DOCUMENTAZIONE INFERMIERISTICA ESPRESSIONE DELLA RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE E GARANZIA DELLA PERSONALIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA;
    • LA DOCUMENTAZIONE INFERMIERISTICA: ELEMENTI FONDAMENTALI, REQUISITI DOCUMENTALI;
    • LA DOCUMENTAZIONE INFERMIERISTICA COME SUPPORTO NECESSARIO A GARANTIRE LA CONTINUITÀ, LA CONGRUITÀ E L’APPROPRIATEZZA DEL PROCESSO ASSISTENZIALE
    •  DISCUSSIONE SENTENZE
    • CODICE DENTOLOGICO E COMMENTARIO


    Il Corso Online Movimentazione Manuale dei Carichi è disciplinato dagli artt. 37 e 169 del D.Lgs. 81/08, correttivo D.Lgs. 106/09 e dall’Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011.

    Per movimentazione manuale dei carichi (MMC) si intende ogni operazione di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, tirare, portare o spostare un carico, che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari, quali patologie delle strutture osteoarticolari, muscolo tendinee e nervo vascolari (art. 167, comma 2, D.Lgs. 81/08).

    Il Corso Online Movimentazione Manuale dei Carichi si propone di dare le basi informative e gli strumenti operativi al fine di formare gli addetti esposti a questa precisa tipologia di rischio, o formare chiunque voglia approfondire questa specifica tematica.

    Il Corso ottempera al requisito obbligatorio (Artt. 36 e 37 T.U. 81/08) per il quale tutti i lavoratori devono ricevere una formazione ed informazione sufficiente ed adeguata in materia di Sicurezza sul Lavoro. Questa formazione è in aggiunta al corso lavoratori, per tutti coloro che sono soggetti a tale rischio.


    Il corso ha l’obiettivo di fornire la conoscenza della legislazione di tutela in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, di far acquisire gli strumenti per effettuare o contribuire alla valutazione dei rischi in ambiente sanitario, trasferire le indicazioni e le tecniche necessarie per gestire e prevenire i rischi potenziali da esposizione ad agenti biologici e chimici.

    Programma:

    • La legislazione vigente con particolare riguardo al D.Lgs. 81/08 e del TITOLO X “Protezione da Agenti Biologici”
    • Introduzione al concetto di rischio – individuazione del rischio biologico
    • Sicurezza e prevenzione infortuni e malattie professionali con particolare riferimento al rischio biologico
    • Dispositivi di protezione individuale in funzione della tipologia di esposizione – uso dei DPI (guanti maschere filtranti, camici ecc)
    • Caratteristiche degli agenti biologici e comportamento biologico
    • Trasmissione – contagiosità – vie di trasmissione – classificazione
    • Rischi connessi con l’esposizione (ingestione, contatto cutaneo, inalazione) a organismi e microrganismi patogeni o non presenti nell’ambiente a seguito di immissione e/o trattamento e manipolazione
    • Disinfezione e sterilizzazione
    • Schemi di vaccinoprofilassi
    • I protocolli, le procedure e le istruzioni operative interne di prevenzione del rischio biologico
    • Procedura di sterilizzazione del materiale
    • Procedura di pulizia, sanificazione (ambienti, strumenti, apparecchiature etc.)
    • Smaltimento materiale infetto

    Le cure palliative sono cure attive e complete dei pazienti, in un momento in cui la malattia non risponde più ai trattamenti di cura e quando il controllo del dolore o di altri sintomi e dei problemi di carattere psicologico, sociale e spirituale è fondamentale. Il corso si prefigge lo scopo di formare professionisti operanti prevalentemente in RSA nel campo della conoscenza e della competenza nell’applicazione dei principi delle cure palliative, in modo che sviluppino una capacità di comunicazione adeguata verso la persona nel fine vita, il caregiver e la sua famiglia, la capacità di lavorare in équipe multidisciplinari e la padronanza nelle competenze di accompagnamento alla morte e di supporto al lutto.


    Il fenomeno dei maltrattamenti agli anziani nelle Rsa rappresenta un delicato problema di sanità pubblica. Da qui l’esigenza di intervenire attraverso la formazione del personale, in quanto strategica sia per la prevenzione sia per la conoscenza delle procedure operative da attuarsi nelle situazioni di sospetto abuso. Occorre, quindi, rafforzare la diffusione delle buone prassi, delle responsabilità e della preparazione professionale, sia nella scelta del personale sia nella verifica diretta sulle condizioni degli assistiti e sulle condizioni degli operatori in servizio.

    Dalla definizione dei concetti di maltrattamento e abuso, all’esplicazione delle procedure da attivarsi nei casi di sospetto abuso e delle sanzioni legali conseguenti, si cercherà di fornire ai partecipanti una visione complessiva del problema, nell’ottica di garantire una maggiore responsabilità collettiva.

    Verranno approfondite tutte le possibili modalità di approccio e interazione con gli assistiti da attivarsi in ambienti come le Rsa in cui la relazione tra paziente e operatore dovrebbe fondarsi primariamente sulla fiducia.

    In ultimo, verranno illustrati i possibili fattori di rischio legati all’ambiente lavorativo, tra cui in primis lo stress da lavoro correlato, e sull’importanza di favorire la collaborazione all’interno del gruppo di lavoro.


    L’assistenza, in particolare nei confronti della persona anziana, non-autosufficiente o diversamente abile, che richiede dei bisogni specifici cui è necessario rispondere, è una pratica importante ed estremamente delicata a cui gli operatori devono porre profonda attenzione. È importante per questo apprendere costantemente nuove informazioni e competenze, oltre che rivedere quelle già acquisite ed insite nel professionista della cura, che è bene prenda parte attivamente anche alla selezione o all’eventuale adeguamento, in generale, delle linee guida clinico assistenziali, con l’obiettivo di incrementare la qualità ed il livello della propria prestazione: fini che il corso in questione mira a raggiungere

    Le terapie non farmacologiche sono indicate per la assistenza dei pazienti con demenza in particolare per il controllo dei disturbi del comportamento.
    In ogni nucleo della Fondazione sono numerosi i pazienti con demenza e spesso la gestione del comportamento risulta difficoltosa.  
    Scopo di questo percorso formativo è la sensibilizzazione di tutto il personale della Fondazione nei confronti delle Terapie non farmacologiche e una migliore conoscenza delle stesse al fine di promuoverne la diffusione e garantire quindi una presa in carico globale dell’ospite 

    La presa in carico del paziente con disfagia è un'attività che assorbe sempre di più l'attività assistenziale. I disturbi della deglutizione infatti sono rinvenibili in tutte le età della vita, anche se è all'invecchiamento generale della popolazione che si deve l'aumento della richiesta di intervento riabilitativo specifico per la deglutizione. La presa in carico deve essere il più possibile precoce onde evitare l'insorgenza di malnutrizione, fenomeni infiammatori polmonari (polmonite ab ingestis) e paura di deglutire. Il trattamento riabilitativo incide direttamente sui meccanismi disfunzionali dalla modifica dei quali si attende un miglioramento della funzionalità deglutitoria. Negli ultimi anni sono a disposizione del riabilitatore nuove tecniche e strumenti che rendono sempre più efficace questo tipo di trattamento. Per garantire al paziente con disfagia un'alimentazione in sicurezza, è necessaria la collaborazione di tutto il personale sanitario e dei care-givers, il cui apporto diventa essenziale nella gestione domiciliare. Infatti la sicurezza del paziente dipende non soltanto dal procedimento riabilitativo ma anche da aspetti non secondari, quali preparazione del cibo, adeguatezza del setting e dalle modalità con cui, nei casi in cui è necessario, viene aiutato a consumare i pasti.

    Il presente corso si propone di aumentare il livello di conoscenza sulle particolarità che il sintomo disfagia assume nelle diverse patologie che riguardano il paziente adulto. Per ognuna delle patologie trattate verranno presentate le caratteristiche del disturbo disfagico ed alla luce della letteratura scientifica più recente si individueranno le caratteristiche che connotano l’intervento riabilitativo ed il percorso diagnostico terapeutico.

    Il mondo sociosanitario sta cambiando. Il cambiamento è condizione ineludibile per ogni professionista. I sistemi sociosanitari evolvono e si trasformano come risposta adattativa alle esigenze sempre più specialistiche degli assistiti.

     L’ evento formativo vuole rappresentare uno stimolo di crescita e di governo dell’incertezza nei confronti dei cambiamenti nelle diverse situazioni.

    Lavorare bene in equipe è oggi una competenza che ogni professionista deve possedere.

    Questa giornata formativa vuole focalizzarsi sugli elementi che sostengono il buon lavoro multidisciplinare, i valori come il rispetto, le capacità comunicative e la motivazione entro cui le organizzazioni, composte dai professionisti, dalle reti relazionali, e dalle azioni comportamentali descritte, operano, e di come, attraverso una nuova consapevolezza della professione devono trasformarsi ed adattarsi per poter continuare a creare valore.

    La attivazione di una specifica e interattiva formazione sul lavoro d’ equipe può oggi rappresentare un valido strumento utile a ridurre incomprensioni, conoscere ed accompagnare il cambiamento, motivare coordinatori, professionisti e figure di supporto e ad aumentare l’efficienza del clima organizzativo e la qualità delle prestazioni assistenziali offerte.

    Riflettere sull’efficacia delle cure assistenziali, attraverso la strutturazione di un sistema di monitoraggio degli esiti sensibili dell’assistenza.

    OBBIETTIVI:

    • Affrontare le problematiche medico-legali relative alla responsabilità professionale in generale
    • Fornire nozioni avanzate sulle nuove ed emergenti problematiche legate agli esiti assistenziali, alle cure mancate e al rischio clinico.
    • Riflettere sull’efficacia delle cure assistenziali, attraverso la strutturazione di un sistema di monitoraggio degli esiti sensibili dell’assistenza
    • Descrivere criticamente la pratica infermieristica rilevandone basi razionali e variabilità e discutendo l’efficacia degli interventi infermieristici osservati nel quotidiano;
    • Descrivere i rischi, utilizzare sistemi di prevenzione e monitoraggio, adottando standard di sicurezza dei pazienti e efficaci strategie/modalità per assicurarli;
    • Applicare nella pratica le migliori evidenze declinandole sulla base dei valori, convinzioni, preferenze dell’utente, delle risorse disponibili e del giudizio clinico.
    • Discutere le barriere che ostacolano la diffusione della pratica infermieristica basata sulle evidenze indicando le possibili strategie per superarle;
    • Descrivere i profili professionali degli operatori sanitari, le competenze offerte da ciascuno e le strategie di integrazione organizzativa e professionale anche finalizzate ad evitare/contenere i rischi del paziente;
    • Definire priorità di intervento sulla base dei bisogni assistenziali, delle esigenze organizzative e dell’utilizzo ottimale delle risorse disponibili
    • Distinguere i bisogni di assistenza differenziando il contributo degli operatori di supporto da quello degli infermieri e attribuire le attività assistenziali assicurando supervisione;
    • Assumere la responsabilità e rispondere del proprio operato nella pratica professionale in conformità al profilo, al codice deontologico ed agli standard etici e legali;

    La formazione deve avvenire in funzione dei rischi riferiti alla mansione. Verranno quindi trattate le tematiche di sicurezza e salute indicando le conseguenti misure di prevenzione e protezione caratteristiche del settore o comparto di appartenenza dell'azienda.

    L’accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, in attuazione dell’articolo 37 del Decreto Legislativo 81/2008, prevede che il corso di formazione per lavoratori si articoli in due moduli distinti:

    • Formazione Generale - dedicata alla presentazione dei concetti generali in tema di prevenzione e sicurezza sul lavoro e quindi comune a tutti i settori o comparti aziendali;
    • Formazione Specifica - relativa ai rischi riferiti alle mansioni, ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell’azienda.

    Il modulo di Formazione Generale ha una durata minima di 4 ore e propone contenuti che riguardano argomenti generali in tema di prevenzione e sicurezza sul lavoro:

    • Concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione;
    • Organizzazione del sistema aziendale della prevenzione e della protezione;
    • Diritti e doveri dei soggetti aziendali relativamente alla sicurezza;
    • Il sistema istituzionale e gli organi di vigilanza, controllo e assistenza.

    Il Corso di Aggiornamento Formazione Lavoratori è disciplinato dall’art. 37 comma 2 del D.Lgs. 81/08, correttivo D.Lgs. 106/09 e dall’Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011.

    L’art. 2 comma 1 lettera a) del D.Lgs. 81/08, definisce Lavoratore” la persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell’ente stesso.

    Il Corso di Aggiornamento per Lavoratori ha una durata di 6 ore valido per tutti i livelli di rischio aziendali. Il corso si pone l’obiettivo di trattare significative evoluzioni e innovazioni, applicazioni pratiche e/o approfondimenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

    L’art. 37 del D.Lgs. 81/08 prevede che l'aggiornamento della formazione per i lavoratori sia effettuata in collaborazione con gli Organismi Peritetici Nazionali, secondo i contenuti e la durata previsti dall’Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011.

    Il Corso Aggiornamento Formazione Lavoratori è erogato in modalità e-learning come previsto dall'allegato V dell’Accordo Stato-Regioni 7 luglio 2016.


    La formazione deve avvenire in funzione dei rischi riferiti alla mansione. Verranno quindi trattate le tematiche di sicurezza e salute indicando le conseguenti misure di prevenzione e protezione caratteristiche del settore o comparto di appartenenza dell'azienda.

    L’esperienza lavorativa insegna che chiunque gravita intorno alla sofferenza dei ‘percorsi di fine vita’ necessita di una formazione e di una sensibilità più specifica nel relazionarsi e nell’interagire con il paziente: talvolta ci può essere una scarsa attenzione alle implicazioni psicologiche ed emotive che questo comporta, generando un rapporto umano carente. Essere prossimi all’essere umano morente, vicini al suo letto, implica essere persone preparate a preservare, fino alla fine della vita, il riconoscimento e il rispetto della dignità e a rendere più umano il morire. Ne consegue che nel tutelare la dignità e la qualità della vita del malato inguaribile occorre rispondere non solo ad esigenze sanitarie complesse, ma anche a un bisogno di relazione, di solidarietà, inclusione e assistenza spirituale. Ed è proprio in questa fase che una equipe di professionisti opportunamente formati, può assumere un ruolo determinante, in particolare nella sfera della relazione, attraverso l’attenzione, l’ascolto, la partecipazione emotiva e la vicinanza fisica alla persona malata

    L’accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, in attuazione dell’articolo 37 del Decreto Legislativo 81/2008, prevede che il corso di formazione per lavoratori si articoli in due moduli distinti:

    • Formazione Generale - dedicata alla presentazione dei concetti generali in tema di prevenzione e sicurezza sul lavoro e quindi comune a tutti i settori o comparti aziendali;
    • Formazione Specifica - relativa ai rischi riferiti alle mansioni, ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell’azienda.

    Il modulo di Formazione Generale ha una durata minima di 4 ore e propone contenuti che riguardano argomenti generali in tema di prevenzione e sicurezza sul lavoro:

    • Concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione;
    • Organizzazione del sistema aziendale della prevenzione e della protezione;
    • Diritti e doveri dei soggetti aziendali relativamente alla sicurezza;
    • Il sistema istituzionale e gli organi di vigilanza, controllo e assistenza.

    lL Corso di Aggiornamento per Addetti al Primo Soccorso come previsto dall'art. 3 comma 5 del D.M. 388/03 si rivolge ai lavoratori designati al Primo Soccorso che hanno l'obbligo di frequentare ogni 3 anni il corso di aggiornamento almeno per quanto attiene alla capacità di intervento pratico.

    Il corso primo soccorso aziendale, normato dal D.Lgs 81/08, art. 37, comma 9 e art. 45, comma 2 e dal Decreto Ministeriale 388/03, art. 3, ha lo scopo di fornire al lavoratore designato le conoscenze necessarie per la gestione di un’emergenza in azienda di carattere sanitario.

    Il lavoro in equipe multi-professionale è una modalità di lavoro collettivo, caratterizzato dall'interazione di vari interventi tecnici delle diverse figure professionali attraverso la comunicazione verbale e scritta. Nell’équipe sono mantenuti i rapporti gerarchici, l’autonomia e l’indipendenza tecnica, pur nella flessibilità della suddivisione del lavoro. Spesso, per la diversa preparazione e competenza, è attribuito valore diverso alle varie figure professionali e ciò può generare tensioni. L’integrazione tra le varie figure professionali può avvenire solo se si mantiene una comunicazione rispettosa del proprio e dell’altrui ruolo, ecco dove mira il presente percorso formativo. L’azione comunicativa ha bisogno della condivisione non solo di premesse tecniche, ma, soprattutto, di un orizzonte etico. Le interazioni umane nel lavoro devono essere permeabili al mutamento, alla novità, alla ricostruzione. E devono essere aperte anche e soprattutto all'interferenza del non tecnico, alla saggezza pratica. 

    Il presente corso mira a migliorare le conoscenze in merito all'importanza del proprio ruolo nell’equipe per il raggiungimento degli obiettivi assistenziali: dalla somministrazione delle varie scale utilizzate in RSA misurando correttamente il grado di disabilità della persona, documentando correttamente le informazioni raccolte effettuate da tutti gli operatori coinvolti nel piano assistenziale individuale, relazionandosi in modo appropriato e con spirito di collaborazione con tutti i componenti dell’equipe.



    Questo corso nasce con l’intenzione di fornire un supporto utile e pratico per tutte le aziende che in questo momento storico svolgono la loro attività in presenza del rischio relativo al nuovo Coronavirus: sulla base delle informazioni contenute all'interno delle fonti ufficiali (Ministero della Salute, OMS, ISS e Inail), l'attività formativa ambisce ad aggiornare la formazione dei lavoratori per la corretta scelta delle misure di prevenzione e protezione.

    L’approccio riabilitativo integrato è un fattore imprescindibile per permettere alla persona di tornare a vivere la propria quotidianità nella maniera più normale possibile, ovvero a reinserirsi nel lavoro, nella famiglia e nella società.

    Il corso si propone di fornire una conoscenza appropriata sulle tecnologie e sugli ausili per la riabilitazione, l’autonomia e l’integrazione dell’assistito, al fine di migliorare la congruità del progetto assistenziale. I partecipanti potranno accrescere le loro competenze relative agli ausili, all’uso degli stessi in base ai percorsi riabilitativi prestabiliti e alle procedure inerenti la valutazione, la scelta e l’addestramento all’uso degli ausili nella pratica quotidiana.


    Microsoft Excel è uno dei software più utilizzati della suite Office. Le sue funzionalità, la possibilità di gestire ed analizzare, in poco tempo, enormi quantità di dati, lo rendono un programma unico in ambito lavorativo.

    Obiettivo del corso è quindi quello di fornire le informazioni necessarie per sfruttare al meglio i vantaggi offerti dal programma.

    La presa in carico del paziente con disfagia è un'attività che assorbe sempre di più l'attività assistenziale. I disturbi della deglutizione infatti sono rinvenibili in tutte le età della vita, anche se è all'invecchiamento generale della popolazione che si deve l'aumento della richiesta di intervento riabilitativo specifico per la deglutizione. La presa in carico deve essere il più possibile precoce onde evitare l'insorgenza di malnutrizione, fenomeni infiammatori polmonari (polmonite ab ingestis) e paura di deglutire. Il trattamento riabilitativo incide direttamente sui meccanismi disfunzionali dalla modifica dei quali si attende un miglioramento della funzionalità deglutitoria. Negli ultimi anni sono a disposizione del riabilitatore nuove tecniche e strumenti che rendono sempre più efficace questo tipo di trattamento. Per garantire al paziente con disfagia un'alimentazione in sicurezza, è necessaria la collaborazione di tutto il personale sanitario e dei care-givers, il cui apporto diventa essenziale nella gestione domiciliare. Infatti la sicurezza del paziente dipende non soltanto dal procedimento riabilitativo ma anche da aspetti non secondari, quali preparazione del cibo, adeguatezza del setting e dalle modalità con cui, nei casi in cui è necessario, viene aiutato a consumare i pasti.

    Il presente corso si propone di aumentare il livello di conoscenza sulle particolarità che il sintomo disfagia assume nelle diverse patologie che riguardano il paziente adulto. Per ognuna delle patologie trattate verranno presentate le caratteristiche del disturbo disfagico ed alla luce della letteratura scientifica più recente si individueranno le caratteristiche che connotano l’intervento riabilitativo ed il percorso diagnostico terapeutico.

    Il corso si propone di fornire un quadro delle responsabilità che ogni figura sanitaria ha all’interno dell’equipe di lavoro. Ciascun sanitario è responsabile infatti non solo del rispetto delle regole di diligenza e perizia connesse alle mansioni specificamente ed effettivamente svolte, ma deve costituire anche una sorta di garanzia per la condotta degli altri componenti e porre quindi rimedio agli eventuali errori altrui, purché́ siano evidenti per un professionista medio e non settoriali di una specifica disciplina estranea alle sue cognizioni. Per tutti questi motivi è decisamente importante che ogni membro dell’equipe apprenda e abbia consapevolezza delle proprie responsabilità all’interno del team di lavoro, siano esse civili o penali; deve inoltre essere consapevole dei doveri a cui deve adempiere in un contesto lavorativo sistemico, come quello dell’equipe medica.

    Il concetto di medicare una ferita o una lesione cronica cutanea negli ultimi decenni è completamente cambiato. Mentre un tempo medicare una ferita significava soltanto coprirla/ proteggerla, oggi medicare significa applicare dei concetti nuovi e avanzati capaci di sostenere il processo di riparazione tessutale.
    In tal senso abbiamo avuto una costante introduzione delle cosiddette medicazioni avanzate che se appropriatamente impiegate, offrono vantaggi in termini di efficacia clinica e qualità di vita del paziente. Le medicazioni avanzate non sono tutte uguali e differiscono per tipologia dei materiali e scelte operative. La mancata conoscenza dei suddetti parametri ne implica un’errata applicazione con conseguente inefficacia terapeutica ed aumento dei costi.
    Scopo del corso è quello di far sì che gli operatori del settore attraverso una conoscenza merceologica, strutturale e funzionale delle medicazioni possano gestire nel migliore dei modi i processi di riparazione tessutale ed ottenere una più rapida guarigione delle lesioni migliorando nel contempo la qualità di vita del paziente.

    Il declino organizzativo dopo una pandemia è spesso evitabile a meno che non ci prepariamo e governiamo con aiuto psicologici il cambiamento. Le pressioni, che per colpa del Covid-19 hanno inciso sui contenuti personali e del lavoro, l'inadeguatezza nella gestione delle attività in emergenza, il percepire uno squilibrio tra le richieste avanzate e le risorse a disposizione possono indurre i professionisti a cedere sul piano emotivo e comportamentale.
    L'attivazione di una formazione specifica può oggi rappresentare un valido strumento utile a migliorare comunicazioni, comportamenti e relazioni riducendo le emergenze correlate.
    Il corso ha dunque come obiettivo principale il miglioramento della qualità della vita dell'individuo e del professionista anche dopo eventi pandemici.

    Il lavoro in equipe multi-professionale è una modalità di lavoro collettivo, caratterizzato dall'interazione di vari interventi tecnici delle diverse figure professionali attraverso la comunicazione verbale e scritta. Nell’équipe sono mantenuti i rapporti gerarchici, l’autonomia e l’indipendenza tecnica, pur nella flessibilità della suddivisione del lavoro. Spesso, per la diversa preparazione e competenza, è attribuito valore diverso alle varie figure professionali e ciò può generare tensioni. L’integrazione tra le varie figure professionali può avvenire solo se si mantiene una comunicazione rispettosa del proprio e dell’altrui ruolo, ecco dove mira il presente percorso formativo. L’azione comunicativa ha bisogno della condivisione non solo di premesse tecniche, ma, soprattutto, di un orizzonte etico. Le interazioni umane nel lavoro devono essere permeabili al mutamento, alla novità, alla ricostruzione. E devono essere aperte anche e sopratutto all'interferenza del non tecnico, alla saggezza pratica. 

    Il presente corso mira a migliorare le conoscenze in merito all'importanza del proprio ruolo nell’equipe per il raggiungimento degli obiettivi assistenziali: dalla somministrazione delle varie scale utilizzate in RSA misurando correttamente il grado di disabilità della persona, documentando correttamente le informazioni raccolte effettuate da tutti gli operatori coinvolti nel piano assistenziale individuale, relazionandosi in modo appropriato e con spirito di collaborazione con tutti i componenti dell’equipe.


    Una corretta percezione del clima interno ad un’organizzazione è essenziale per migliorare la qualità del lavoro, per assicurare adeguati livelli di performance degli operatori, per fornire nuove opportunità di sviluppo professionale. L’obiettivo ultimo è rendere i partecipanti consapevoli dell’importanza del benessere in una struttura lavorativa, nonché di sviluppare capacità per promuovere e mantenere elevate condizioni di benessere e qualità della vita, migliorare i livelli di collaborazione, gestire la conflittualità interna, ponendo scopi chiari e condivisi, incrementando i processi di equità organizzativa e stimolando la crescita professionale sia individuale che collettiva. Inoltre, un clima organizzativo favorevole ha ricadute positive non solo verso gli operatori, ma anche e soprattutto verso l’utenza, dato che la qualità della prestazione, in termini di efficienza, efficacia e appropriatezza è legata sia alla professionalità nel rapporto di assistenza sia allo stato di salute fisico e mentale degli operatori.


    Il corso di gestione aziendale e amministrazione è uno strumento molto efficace per gestire gli aspetti fondamentali della contabilità di un’impresa. Verranno affrontate tematiche quali: contabilità e bilancio, controllo di gestione e controllo strategico. I corsi sono rivolti a coloro che vogliono approfondire le competenze di base della contabilità generale ed avere una panoramica completa sulle procedure in materia di gestione aziendale.


    Il corso ha l’obiettivo, oltre che di condividere le opportunità professionali connesse alla digitalizzazione, di fornire al professionista il know-how e gli strumenti per comprendere ed attivare processi di conservazione digitale dei documenti. In particolare l'attività formativa ambisce ad identificare i cambiamenti (tecnologici, sociali, generazionali) e il loro impatto sulle persone, le modalità di organizzazione del lavoro, le organizzazioni e la gestione delle risorse umane.


    Il corso ha come scopo la promozione della conoscenza delle procedure e dei protocolli operativi in ambito BLSD e PBLSD per operare in un regime di sicurezza, sia per gli operatori sia per gli utenti; infatti la gestione delle emergenze cardiovascolari rappresenta una competenza tecnica basilare per qualunque operatore sanitario: intervenire in occasione di un’emergenza è un’attività di base trasversale a tutte le figure professionali.

    Il corso si propone di fornire un quadro delle responsabilità che ogni figura sanitaria ha all’interno dell’equipe di lavoro. Ciascun sanitario è responsabile infatti non solo del rispetto delle regole di diligenza e perizia connesse alle mansioni specificamente ed effettivamente svolte, ma deve costituire anche una sorta di garanzia per la condotta degli altri componenti e porre quindi rimedio agli eventuali errori altrui, purché́ siano evidenti per un professionista medio e non settoriali di una specifica disciplina estranea alle sue cognizioni. Per tutti questi motivi è decisamente importante che ogni membro dell’equipe apprenda e abbia consapevolezza delle proprie responsabilità all’interno del team di lavoro, siano esse civili o penali; deve inoltre essere consapevole dei doveri a cui deve adempiere in un contesto lavorativo sistemico, come quello dell’equipe medica.

    I professionisti oggi devono dimostrare di essere all’altezza governare le criticità assistenziali e rispondere alle nuove e diverse aspettative dei signori ospiti e dei loro familiari. Diventa di estrema importanza saper fornire ad ogni professionista strategie operative unitamente alla conoscenza degli orientamenti giurisprudenziali, al fine di rafforzare la propria responsabilità e la sicurezza clinico-assistenziale da promuovere nelle diverse strutture. L’attivazione di una specifica formazione può oggi rappresentare un valido strumento utile a ridurre comportamenti avventati o inidonei, capace di favorire una corretta gestione assistenziale al fine di aumentare la sicurezza dell’ospite ma anche aumentare l’efficienza e la qualità delle prestazioni offerte.


    Tutti i sanitari, in base al loro profilo di competenze, possono essere ritenuti responsabili della caduta di un paziente, pertanto, è fondamentale che, oltre a pianificare e attuare le corrette strategie di prevenzione, al fine di ridurre al minimo il rischio delle cadute, ogni professionista abbia ben chiaro cosa rientri nel proprio ruolo e, quindi, conoscere in maniera approfondita i propri compiti all’interno della struttura, relativi alla contenzione e alla prevenzione delle cadute. Da qui si coglie dunque l’importanza di questo corso, che è volto alla formazione della figura dell’OSS, che può essere di particolare aiuto proprio per quanto riguarda gli eventi avversi.


    La kinesiologia è un sistema che unisce le tradizionali teorie orientali riguardo ai flussi energetici, che si trovano in agopuntura e massaggio cinese con il metodo occidentale del test muscolare. Lo scopo è quello di valutare lo stato di benessere dell’organismo mediante l’utilizzo di tecniche di manipolazione finalizzate alla rimozione delle tossine, l’eliminazione dei blocchi energetici, la riduzione delle tensioni neuromuscolari e il miglioramento della capacità di autoguarigione dell’individuo.

    La kinesiologia riequilibra le funzioni del corpo rimuovendo stress negativi di tipo fisico, chimico ed emotivo, riportandolo allo stato ottimale in cui il corpo possa autoguarirsi.

    L'igiene è un'esigenza fondamentale dell'individuo, per questo motivo deve essere garantita anche a coloro che non sono autosufficienti.

    Oltre a nozioni circa le procedure di base per l'igiene del paziente, il presente corso intende approfondire il tema dell'igiene del cavo orale, con lo scopo di fornire ai professionisti competenze di carattere clinico-assistenziale utili a garantire una corretta igiene personale dei pazienti, al fine di limitarne l'esposizione al rischio di infezioni.

    I mutamenti epidemiologici in atto evidenziano una crescente complessità dell'anziano, con conseguente impatto sulle strutture di lungo degenza. Le malattie croniche si caratterizzano per il fatto di presentare sintomi che perdurano nel tempo, talvolta in maniera costante e altre con fasi di remissione parziale e di riacutizzazione. Per queste malattie le terapie possono portare miglioramenti, ma non sono risolutive.

    Il corso è dedicato agli operatori che, a vario titolo (clinico, assistenziale, di coordinamento) in RSA, sono coinvolti nella cura e nell'assistenza delle persone anziane affette da malattie cronico-degenerative in stadio avanzato, fino al fine della vita.

    La medicina analogica afferma che ogni funzione organica ha un preciso corrispettivo comportamentale che, analogicamente, esprime la medesima funzione su un altro livello dell’essere umano. A differenza della comune medicina psicosomatica, che valuta l’aspetto psico-emotivo di talune patologie, la medicina analogica studia la fisiologia corporea e identifica i meccanismi comportamentali da riequilibrare per migliorare e potenziare ogni specifica funzione organica. All’interno di questa dimensione i diversi segnali psico-fisici divengono veri e propri “modelli comunicativi” capaci di svelare problemi esistenziali irrisolti e/o inascoltati.

    Durante il corso di medicina analogica si approfondisce questa visione olistica dell'uomo, creando nuove possibilità di interpretazione e risoluzione.


    Il corso si propone di fornire un'adeguata informazione a tutto il personale coinvolto e di incrementare le capacità professionali degli operatori, promuovendo conoscenze specifiche in merito alla gestione del rischio clinico: dalle strategie operative più efficaci all'utilizzo efficiente degli strumenti per la prevenzione degli errori assistenziali. Gli aspetti che verranno maggiormente considerati e trattati per una corretta valutazione e per un risolutivo contenimento dei rischi sono legati a comportamenti da tenere da parte sia del personale sia degli ospiti stessi.

    Le infezioni sono un fenomeno complesso con ricadute importanti sul diritto alla salute del paziente/ospite e non a caso il problema delle infezioni è considerato strettamente correlato alla verifica di qualità del servizio. Nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie il tema delle infezioni ICA viene, in molti casi, affrontato in modo settoriale: nelle strutture di ricovero e cura a carattere lungo demenziale, il rischio di contrarre o trasmettere infezioni da parte degli ospiti è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni. Prevenzione e controllo delle ICA, per essere efficaci, devono coinvolgere l’intera struttura: pertanto, l’obiettivo di tale corso è approfondire gli aspetti legati alle infezioni correlate all'assistenza (con attenzione particolare alla prevenzione) e quindi sensibilizzare tutto il personale su questo tema. 

    Con il progredire dell'età degli ospiti all'interno delle RSA, bisogna porre maggiore attenzione alla dieta giornaliera che non deve mancare nella composizione dei nutrienti che la costituiscono. Questo è indispensabile per poter garantire un buon mantenimento di performance psicofisica, ed assicurare una buona gestione delle situazioni dismetaboliche legate al fenomeno della senescenza in quanto tale o alla comparsa di vere e proprie patologie stabilitesi nel tempo anche a seguito di abitudini di vita non salutari (difetti o eccessi alimentari, abuso di fumo, alcool, vita sedentaria e scarsa attività fisica).


    Il presente corso si pone come obiettivo quello di sensibilizzare e rendere consapevoli i partecipanti al fine di:

    - Promuovere comportamenti positivi nella relazione di cura della persona fragile;

    - Prevenire i comportamenti che possono portare a forme di abuso;

    - Fornire strumenti per riconoscere e prevenire comportamenti maltrattanti;

    - Stimolare una riflessione sul proprio operato con gli assistiti per facilitare la comunicazione e la relazione con essi.

    Il corso ambisce a illustrare gli aspetti normativi specifici relativi al rischio biologico con un focus particolare sulle vie d'ingresso degli agenti biologici e la possibilità di riduzione del rischio attraverso interventi di prevenzione e protezione.

    Il corso si propone di far acquisire gli elementi di conoscenza relativi alla legislazione generale nonché ai principali aspetti delle linee guida statali e regionali che regolano le disposizioni in materia di contenimento e di prevenzione relative al rischio da contagio COVID-19, al fine di favorire lo sviluppo delle competenze necessarie per una corretta ed efficace applicazione della legislazione.

    Il presente corso si propone di illustrare le procedure di vestizione e svestizione dai DPI utilizzati dal personale socio-sanitario in seguito all'emergenza COVID-19

    Questo corso nasce con l’intenzione di fornire un supporto utile e pratico per tutte le aziende che in questo momento storico svolgono la loro attività in presenza del rischio relativo al nuovo Coronavirus: sulla base delle informazioni contenute all'interno delle fonti ufficiali (Ministero della Salute, OMS, ISS e Inail), l'attività formativa ambisce ad aggiornare la formazione dei lavoratori per la corretta scelta delle misure di prevenzione.



    Il corso si propone di far acquisire gli elementi di conoscenza relativi alla legislazione generale nonché ai principali aspetti delle linee guida statali e regionali che regolano le disposizioni in materia di contenimento e di prevenzione relative al rischio da contagio COVID-19, al fine di favorire lo sviluppo delle competenze necessarie per una corretta ed efficace applicazione della legislazione.


    Il presente corso è finalizzato a potenziare la consapevolezza sui meccanismi psicologici, psicosociali e post traumatici associati ad una situazione emergenziale come il COVID-19 e a fornire strumenti che aiutino le persone a capire le proprie ed altrui reazioni, al fine di individuare potenziali fattori di rischio e per prevenire la cronicizzazione di stati di malessere.


    Il corso mira ad illustrare le pratiche di sanificazione degli ambienti civili e industriali per prevenire la diffusione del virus COVID-19.

    Il presente corso si propone di approfondire il rapporto di lavoro e i rischi professionali inerenti il proprio ruolo all’interno dell’organizzazione. Gli argomenti affrontati da questa attività verteranno sui rischi aziendali, fornendo tutte le nozioni circa i diritti e doveri dei lavoratori come da D.D. 81 del 9 aprile 2008. Saranno inoltre forniti elementi circa la tecnica di comunicazione interpersonale in relazione al ruolo partecipativo art.1 del DM 16 gennaio 1997. Infine, saranno presentate le linee guida e le basi teoriche del contratto di lavoro, con particolare attenzione ai diritti e doveri dei lavoratori.

    Il presente corso si propone di approfondire il rapporto di lavoro e i rischi professionali inerenti il proprio ruolo all’interno dell’organizzazione. Gli argomenti affrontati da questa attività verteranno sui rischi aziendali, fornendo tutte le nozioni circa i diritti e doveri dei lavoratori come da D.D. 81 del 9 aprile 2008. Saranno inoltre forniti elementi circa la tecnica di comunicazione interpersonale in relazione al ruolo partecipativo art.1 del DM 16 gennaio 1997. Infine, saranno presentate le linee guida e le basi teoriche del contratto di lavoro, con particolare attenzione ai diritti e doveri dei lavoratori.

    Il presente corso si propone di approfondire il rapporto di lavoro e i rischi professionali inerenti il proprio ruolo all’interno dell’organizzazione. Gli argomenti affrontati da questa attività verteranno sui rischi aziendali, fornendo tutte le nozioni circa i diritti e doveri dei lavoratori come da D.D. 81 del 9 aprile 2008. Saranno inoltre forniti elementi circa la tecnica di comunicazione interpersonale in relazione al ruolo partecipativo art.1 del DM 16 gennaio 1997. Infine, saranno presentate le linee guida e le basi teoriche del contratto di lavoro, con particolare attenzione ai diritti e doveri dei lavoratori.

    Il corso si propone di mettere in evidenza, sia per le organizzazioni che per i professionisti addetti alla cura, quanto il cambialmento, sebbene possa apparire fisiologicamente come una pericolo o una minaccia, in realtà, se conosciuto, possa essere che preventivato e gestito. Tali competenze potrebbero favorire una miglior accoglienza nei confronti delle “incertezze del sistema” e del cambiamento organizzativo, soprattutto quello volto ad inserire nuove pratiche assistenziali e organizzative. Il corso si prefigge di procedere a partire da una narrazione per percorrere una traiettoria di analisi del “possibile”; i partecipanti possono sperimentarsi nel vivere il cambiamento come una naturale evoluzione anziché come una minaccia a prescindere. Il cambiamento è una porta che si apre dall'interno!

    Il corso ha come scopo quello di aggiornare le procedure e i protocolli operativi in ambito BLSD al fine di operare in un regime di sicurezza sia per gli operatori che per gli utenti: la gestione delle emergenze è infatti una competenza tecnica di base per un qualsiasi operatore sanitario e socio-sanitario in quanto intervenire in caso di emergenza è un’attività di base trasversale a tutte le figure professionali.

    Il corso ha come scopo la promozione della conoscenza delle procedure e dei protocolli operativi in ambito BLSD e PBLSD per operare in un regime di sicurezza, sia per gli operatori sia per gli utenti; infatti la gestione delle emergenze cardiovascolari rappresenta una competenza tecnica basilare per qualunque operatore sanitario: intervenire in occasione di un’emergenza è un’attività di base trasversale a tutte le figure professionali.



    Il corso mira a fornire una descrizione approfondita di tutti gli strumenti elettronici a supporto dell'attività di una SPA

    Il corso mira a fornire una panoramica approfondita della pratica del massaggio cromoarmonico

    La capacità di comunicare in modo efficace e di stabilire una relazione positiva ed emotivamente armonica con l'ospite e con i familiari, è fondamentale. La relazione fa parte della cura. È quindi necessario che tutti i lavoratori coinvolti nell'assistenza vengano appositamente preparati a prendersi cura delle dinamiche relazionali ed emozionali che inevitabilmente emergono nel contatto con la sofferenza dell'altro. La continuità delle cure e dell'assistenza necessarie agli ospiti ed il conseguente frequente incontro con essi e i loro familiari obbliga il personale sanitario a creare con essi relazioni umane strette; ulteriori relazioni vanno poi instaurate con le molteplici altre figure professionali, sanitarie e non che l'utenza richiede. Una corretta gestione delle tecniche comunicative da parte degli operatori ha un impatto positivo non solo sull'ospite (riduzione dell’angoscia e miglioramento della compliance), ma anche sul professionista sanitario e sull'organizzazione (miglioramento della qualità della vita professionale e della relazione con colleghi e superiori).

    Il corso mira a fornire le differenti concezioni della malattia, un'analisi del Corpus Ippocraticum e nozioni sulla natura dell'uomo e della donna.

    Il corso fornisce la conoscenza di tutti gli elementi tipici della visione olistica del corpo umano e del rapporto tra l'anatomia plantare e tutti gli altri organi indicando anche le modalità del massaggio podalico.

    La presente attività si prefigge di raggiungere l'obiettivo di fornire agli operatori le conoscenze e le abilità necessarie per ottimizzare i processi lavorativi e per gestire i passaggi di consegne definendo delle procedure operative utili per verificarne l'efficacia.

    Le cure palliative sono cure attive e complete dei pazienti, in un momento in cui la malattia non risponde più ai trattamenti di cura e quando il controllo del dolore o di altri sintomi e dei problemi di carattere psicologico, sociale e spirituale è fondamentale. 

    Il presente corso avanzato si prefigge lo scopo di formare professionisti operanti prevalentemente in RSA nel campo della conoscenza e della competenza nell'applicazione dei principi delle cure palliative, in modo che sviluppino una capacità di comunicazione adeguata verso la persona nel fine vita, il caregiver e la sua famiglia, la capacità di lavorare in équipe multidisciplinari e la padronanza nelle competenze di accompagnamento alla morte e di supporto al lutto. 

    La presente attività si prefigge di raggiungere l'obiettivo di fornire agli operatori le conoscenze e le abilità necessarie per ottimizzare i processi lavorativi e per gestire i passaggi di consegne definendo delle procedure operative utili per verificarne l'efficacia.

    Il corso ha lo scopo di trasferire le conoscenze necessarie per motivare e gestire il proprio team di lavoro. Vuole fornire gli strumenti per acquisire la capacità di gestire il lavoro per obiettivi, gestire in maniera positiva le dinamiche del team di lavoro, implementare tecniche di motivazione dell’équipe, attuare una comunicazione efficace tra le varie professionalità coinvolte. Una positiva gestione del team attraverso opportune tecniche di motivazione è un aspetto imprescindibile per migliorare la performance finale. Infatti, un personale motivato genera valore aggiunto, soddisfacendo così nel migliore dei modi le aspettative e le esigenze degli ospiti/pazienti e dei loro familiari. Risulta importante quindi saper identificare i diversi fattori che incidono sulla performance (come soddisfazione, impegno, solidarietà). In questo modo, infine, si potrà passare da un’ottica individuale al raggiungimento di obiettivi di gruppo: tale passaggio non è solo la mera somma di competenze individuali,ma deve avere una vera e propria identità, incentrata sull'agire in modo coordinato per realizzare attività e finalità aziendali.

    Conoscere come accogliere, comunicare ed interagire efficacemente con gli utenti è una delle skills indispensabili per i fisioterapisti, operatori socio sanitari e impiegati di Ider. Tali skills necessitano però della giusta preparazione  e di una conoscenza sempre aggiornata. 

    La presente attività formativa intende proprio potenziare le skills fornendo ai partecipanti conoscenze tecnico-scientifiche e abilità per poter accogliere ed accompagnare efficacemente gli utenti nelle strutture sanitarie e comprenderne lo stato emotivo.

    L'Approccio Capacitante (AC) è una modalità di rapporto interpersonale basato sulla parola che ha per obiettivo una convivenza sufficientemente felice tra gli anziani fragili o dementi, sopratutto quelli ricoverati in RSA, gli operatori e i familiari.

    La presente attività formativa è rivolta agli operatori socio sanitari con l'obiettivo di introdurre loro la metodologia propria dell'AC e di fornire tecniche e strumenti operativi per poter così rispondere più adeguatamente alle molteplici necessità degli anziani in condizioni di fragilità.

    La morte di una persona cara è solo un caso particolare di separazione; accade che l'essere umano debba accomiatarsi anche da un ideale, da un rapporto matrimoniale, da un vecchio modo di essere. 

    Di fronte a questo, l'atteggiamento più comune è il rifiuto di prendere atto della perdita subita, che invece va vissuta a fondo: la civiltà occidentale tende ad esorcizzare la morte nascondendola in molti modi, mentre le singole persone, non elaborando il lutto, bloccano il loro sviluppo psichico e rischiano stati depressivi.

    Il personale addetto al front office nel contesto sanitario, non solo ha il compito di coordinare tutte le attività amministrative e di front office, ma ha anche quello di saper comunicare pure con quei pazienti che non hanno padronanza della lingua italiana.La conoscenza della lingua inglese permette di facilitare la comunicazione e le relazioni con pazienti stranieri agevolando così il loro accesso alla struttura sanitaria.

    Obiettivo della presente attività corsuale, è quello di fornire al personale di front office le competenze linguistiche necessarie per la gestione e la comunicazione con utenti stranieri.

    Per la Sanità italiana il digitale è un’importante leva su cui puntare per trovare nuovi equilibri che rendano sostenibile il Sistema.

    Il presente corso, vuole fornire agli operatori da un lato le conoscenze dei criteri che stanno alla base dei software gestionali di accoglienza e prenotazione in ambito sanitario; dall'altro lato, vuole approfondire lo strumento informatico dedicato a tale scopo e formare il personale al suo utilizzo.

    La presente attività si prefigge di raggiungere l'obiettivo di fornire agli operatori le conoscenze e le abilità necessarie per ottimizzare i processi lavorativi e per gestire i passaggi di consegne definendo delle procedure operative utili per verificarne l'efficacia.

    L’operatore socio-sanitario collabora con l’infermiere in alcune fasi dell’attuazione del processo di assistenza, fornendo supporto nello svolgimento dei vari passaggi. Nel momento in cui effettua un intervento assistenziale, si assume la responsabilità del corretto svolgimento dell’attività affidatagli. In particolare, collaborare alla somministrazione di una terapia farmacologica richiede la comprensione della prescrizione, la conoscenza dei principali farmaci in relazione alle loro modalità di preparazione, conservazione e somministrazione nonché la capacità di controllare eventuali effetti collaterali.

    Si tratta dunque di un'attività complessa, che le particolari condizioni di fragilità degli utenti di un hospice o di una RSA possono rendere ulteriormente delicata.

    La presente attività formativa con l'obiettivo di fornire strumenti conoscitivi per individuare ruoli e responsabilità degli OSS nell'aiuto all'assunzione dei farmaci da parte degli anziani.

    Una buona comunicazione interna è una leva strategica essenziale per accelerare lo sviluppo dei processi, permettere di gestire percorsi legati ai cambiamenti organizzativi e sviluppare una cultura aziendale comune. In sintesi, per orientare gli sforzi delle persone verso il raggiungimento degli obiettivi aziendali, motivandole e coinvolgendole. 

    L'attività formativa è rivolta ai dipendenti in organico nei settori direzionali e amministrativi con l'obiettivo di fornire loro strumenti conoscitivi e operativi per ottimizzare i processi di comunicazione presenti in azienda, compresi sia quelli online che offline, e adottare strategie compensative in caso di necessità. 

    La presente attività formativa intende dotare i partecipanti delle conoscenze tecnico-scientifiche necessarie a fornire una comunicazione efficace ed accurata, al fine di gestire al meglio l'attività di front office all'interno delle strutture sanitarie. 

    Gli obiettivi prefissati sono quelli di fornire ai partecipanti strumenti conoscitivi e operativi per: comunicare in modo adeguato nel front office; imparare il ruolo e l'importanza delle parole; per gestire il paziente arrabbiato ed infine per assumerne un atteggiamento positivo ed un comportamento assertivo.

    La correttezza del posizionamento della persona allettata è fondamentale per garantire alla stessa oltre che un indiscutibile benessere, un adeguato allineamento del corpo, indispensabile alla prevenzione della comparsa di schemi posturali patologici, di contratture, di lesioni da pressione, di complicanze respiratorie e/o vascolari.

    La presente attività formativa è rivolta agli operatori socio-sanitari con l'obiettivo di fornire loro indicazioni pratiche ed operative sulle corrette tecniche di mobilizzazione degli anziani e di prevenzione delle cadute, sulle procedure di igiene e la loro applicazione, sulle principali infezioni correlate all'assistenza.

    La correttezza del posizionamento della persona allettata è fondamentale per garantire alla stessa oltre che un indiscutibile benessere, un adeguato allineamento del corpo, indispensabile alla prevenzione della comparsa di schemi posturali patologici, di contratture, di lesioni da pressione, di complicanze respiratorie e/o vascolari.

    La presente attività formativa è rivolta agli operatori socio-sanitari con l'obiettivo di fornire loro indicazioni pratiche ed operative sulle corrette tecniche di mobilizzazione degli anziani e di prevenzione delle cadute, sulle procedure di igiene e la loro applicazione, sulle principali infezioni correlate all'assistenza.

    L'attività formativa è rivolta ai dipendenti in organico nei settori direzionali e amministrativi con l'obiettivo di fornire loro strumenti conoscitivi e operativi per individuare i ruoli e le dinamiche che si creano nei gruppi di lavoro, migliorandole laddove non risultano efficaci. 

    La simulazione di situazioni aziendali reali sarà lo strumento metodologico che il formatore utilizzerà in aula per facilitare la comprensione delle dinamiche e la riflessione sulle strategie da utilizzare per la gestione di eventuali conflitti.

    La Valutazione Multidimensionale (VMD) è il cuore della metodologia geriatrica.

    Nasce dalla necessità di superare il percorso classificativo lineare -malattia, sintomo, diagnosi, terapia, guarigione- poco appropriato per l'anziano solitamente affetto da polipatologia cronico-degenerativa ad elevata instabilità, per approdare a quello esplorativo complesso di analisi dei sistemi anatomo-clinici. La VMD è stata ampiamente sperimentata e validata come la metodica più adeguata per affrontare la complessità clinica dell'anziano nei diversi contesti assistenziali. Per attuare un tale processo, l'approccio non può che essere interdisciplinare con il coinvolgimento di tutti gli operatori sanitari che svolgono attività per l'anziano. 

    Obiettivo della presente attività formativa è quello di fornire ai partecipanti conoscenze sulla VMD e modelli metodologicamente corretti e validati di interazione tra le diverse figure professionali che si occupano di assistenza sanitaria delle persone anziane.

    La persona affetta da SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) e la sua famiglia, sin dal momento della diagnosi, si trovano di fronte ad un percorso complesso. 

    Il malato ha bisogno di essere seguito da un'equipe sanitaria multidisciplinare e necessita gradualmente di un'assistenza personale sempre crescente nella vita quotidiana. E' quindi fondamentale che tutti i servizi necessari siano offerti da personale qualificato e specializzato, sia dal punto di vista tecnico che relazionale. 

    Il percorso formativo qui proposto, traguarda, in realtà, la SLA come singola patologia, proprio perché la SLA rappresenta il paradigma della complessità assistenziale: una volta implementato un corretto modello organizzativo ed i relativi indicatori delle capacità di intervento assistenziale socio sanitario, tale modello può naturalmente ed efficacemente essere "esportato" a molte altre patologie. 

    La caduta e l’equilibrio instabile rappresentano il più comune evento avverso negli ospedali, nelle strutture residenziali e a domicilio, causando tassi di mortalità e morbilità elevati, oltre a contribuire alla limitazione della mobilità (per motivi talvolta legati a sicurezza, ansia e depressione) e quindi alla precoce istituzionalizzazione dell’anziano.

    Questo fenomeno in età geriatrica è sicuramente molto rilevante sia come dato epidemiologico che come fattore influente sulla salute psico-fisica di ogni singolo paziente, rappresentando spesso anche un sintomo di quella fragilità che mette a rischio l’autosufficienza e la salute stessa del paziente.

    Varie sono le statistiche riportate a tale proposito: merita sottolineare come le cadute in ambito ospedaliero siano contenute considerando l’intera popolazione, aumentando vertiginosamente considerando invece la sola popolazione anziana. Infatti, si calcola che l’incidenza delle cadute nelle case di riposo, case di cura e negli ospedali sia 2-3 volte superiore rispetto a quella delle cadute che avvengono nell’abitazione, e che anche le complicanze siano maggiori. 

    L'operatore quindi, sia nel caso di assistenza domiciliare che in reparto o in struttura, deve agire su più campi. 

    Scopo della presente attività formativa, è quello di sensibilizzare gli operatori sanitari sul problema delle cadute, fornendo loro le linee guida essenziali, utili per la gestione di tale rischio clinico.


    Il complicarsi delle normative e degli adempimento a carico delle organizzazioni rende fondamentale da un lato la predisposizione di un'apposita procedura dedicata alla gestione del rischio "Compliance" (conformità) e dall'altro la presenza di personale che sia in grado di valutare e monitorare l'allineamento del proprio processo organizzativo alle regole vigenti nel proprio specifico ambito di attività.

    Diventa pertanto di estrema importanza saper fornire ad ogni professionista strategie operative unitamente alla conoscenza degli orientamenti giurisprudenziali, al fine di rafforzare le proprie responsabilità e la sicurezza clinico assistenziale da promuovere nelle diverse strutture. 

    Con il termine di clima e salute nelle organizzazioni ci si riferisce alla capacità di un organizzazione non solo di essere efficace e produttiva, ma anche di crescere e svilupparsi promuovendo e mantenendo in ogni professionista un adeguato grado di benessere fisico e psicologico, alimentando costruttivamente la convivenza sociale con chi lavora. Un'ipotesi ampiamente condivisa, lega lo stato di salute degli operatori sanitari e dell'organizzazione, a quello degli assistiti e la qualità erogata alla qualità della vita lavorativa e personale. La direzione della struttura è consapevole di quanto il benessere organizzativo nei sistemi sociosanitari rappresenta un pilastro vincente sia nei processi di team building che nel rafforzare gli stili motivazionali e comunicativi del personale in organico. 

    La realtà virtuale si sta affermando come strumento innovativo ai fini della valutazione e del trattamento dei differenti disturbi mentali in quanto di garantire non solo l'efficacia terapeutica e di assessment, ma anche per il coinvolgimento e la motivazione del paziente. 

    Nell'ottica di uno sviluppo delle possibilità connesse alle nuove tecnologie indirizzate nel filone dell'IMPRESA 4.0 (SANITA' 4.0), il presente corso ha lo scopo principale di illustrare in maniera approfondita le opportunità che il ricorso alla realtà virtuale offre nella terapia comportamentale, con particolare focus sulle persone con demenza, malattie psichiatriche, malattie del moto neurone, stati vegetativi e in fase di terminale. I partecipanti acquisiranno così le competenze per sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla realtà virtuale, ad iniziare da quella di affrontare (in un ambiente sicuro e controllato) situazioni di vita quotidiana, dando al contemplo la possibilità di "trattare" i deficit cognitivo-sociali e di sviluppare training specifici per la riabilitazione.

    Per un operatore sanitario e, nello specifico, per un fisioterapista, è fondamentale intervenire sul miglioramento dei percorsi e dell'igiene posturale dell'ospite. 

    La proposta dell'evento formativo verte sulla corretta gestione\posturazione dell'ospite nelle varie fasi della giornata: durante la permanenza a letto e\o in carrozzina e nei passaggi posturali correlati alle attività assistenziali. 

    Fornendo agli operatori una completa visione della corretta applicazione di metodiche operative e utilizzo degli strumenti, il fine è di sensibilizzare e focalizzare l'attenzione su tutta una serie di rischi correlati ad una gestione non corretta. Dall'assistenza del paziente a letto o allettato fino al periodo di permanenza in carrozzina.  Conoscere e saper applicare correttamente gli ausili: dalla movimentazione e posturazione, all'alimentazione e l'idratazione. 


    Nella pratica giornaliera del fisioterapista, la capacità manuale e pratica di orientarsi anatomicamente tramite palpazione rappresenta una base fondamentale. L'anatomia palpatoria, infatti, permette di comprendere esattamente dove sono localizzate e come sono disposte le varie strutture anatomiche umane. 

    Il presente corso ha l'obiettivo principale di fornire conoscenze dettagliate sull'anatomia muscolo-scheletrica-fasciale, mediante l'individuazione e l'analisi, per ogni regione anatomica, delle varie componenti ossee, muscolari, tendinee, articolari, fasciali, nervose e vasali.

    Nell'ottica di un miglioramento della qualità della vita dell'ospite affetto da disturbi del comportamento e da deficit cognitivi, sopratutto nei casi più gravi, oltre al necessario apporto della terapia farmacologica, negli ultimi anni si stanno moltiplicando le modalità inerenti le terapie non farmacologiche, che si risultano sempre più efficaci. Naturalmente, il ricorso a tali terapie non sostituisce il farmaco, ma un'efficace funzione di supporto. I nuovi strumenti tecnologici, in quest'ottica, offrono una vasta gamma di opportunità che possono essere utilizzate all'interno delle strutture sanitarie e socio-sanitarie al fine di una produttiva stimolazione cognitiva, in particolare per gli anziani. 

    L'evento formativo ha lo scopo fondamentale di informare i professionisti e gli operatori sanitari sulle nuove tecnologie esistenti, nella logica dell'IMPRESA 4.0, relative all'efficacia di utilizzo ed alle modalità di esecuzione nei malati affetti da disturbi del comportamento e deficit cognitivi.

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    Le cure palliative, negli ambienti di hospice, si propongono di migliorare il più possibile la qualità di vita dei pazienti terminali e quella dei loro familiari. Al centro vi è il malato, il quale viene inserito in un percorso che provvede alla prevenzione e al sollievo dal dolore e che integra aspetti psicologici, sociali e spirituali dell'assistenza.

    Tali cure devono rispondere in maniera esaustiva ai bisogni dei vari pazienti: sintomi e sofferenze devono essere il più possibile anticipati e alleviati. Di conseguenza, un adeguata qualità delle prestazioni, necessita di competenze professionali specifiche da parte dell'infermiere e di tutti gli operatori. 

    Il presente corso ha lo scopo principale di fornire conoscenze aggiornate sulle diverse tematiche del lavoro nell'ambito delle cure palliative e trasmettere conoscenze e strumenti per la gestione della relazione di cura con i pazienti terminali e i familiari, con particolare attenzione alle problematiche legate alla comunicazione della diagnosi, alla gestione del lutto e delle angosce associate ad esso e alla malattia incurabile.

    Il rapporto con i clienti affetti da disturbi mentali richiede che gli operatori siano in possesso di una serie di conoscenze teorico-cliniche difficili da padroneggiare pienamente; in più, è necessaria una piena consapevolezza della componente emotiva che caratterizza la relazione che si instaura con tali pazienti, al fine di garantire il miglior trattamento terapeutico possibile. 

    Il presente corso, ha l'obiettivo principale di far acquisire una conoscenza delle patologie psichiatriche più frequenti e di offrire modalità efficaci di gestione e risoluzione dei problemi più diffusi ad esse collegati. 

    Le RSA, nel giro di pochi anni, hanno dovuto affrontare un processo di riorganizzazione - che dura tutt'ora - in quanto la tipologia degli utenti assistiti è fortemente cambiata, a causa del forte aumento dell'età media nonché della complessità clinica degli ospiti, spesso affetti da plutipatologie o da disabilità funzionali.

    La gestione del paziente geriatrico complesso risulta pertanto molto delicata, in quanto portatore di due o più patologie contemporaneamente (ad esempio: ipertensione, diabete, demenza, osteoporosi, Alzheimer). 

    L'obiettivo principale della presente iniziativa è identificare e illustrare puntualemente quali debbano essere le core competence degli operatori in RSA, affinché possano offrire all'ospite il supporto ottimale, tanto dal punto di vista dell'aderenza alle terapie quanto da quello riguardante il benessere psico-fisico da realizzare tramite un adeguato processo assistenziale.

    Il diabete rappresenta una delle patologie che colpisce maggiormente gli anziani e, di conseguenza, risulta tra le più diffuse all'interno delle Residenze sanitarie Assistenziali. La malattia influenza fortemente la qualità di vita dell'ospite, il quale ha bisogno di essere assistito costantemente nella sua attività quotidiana e supportato psicologicamente, mediante informazione e sostegno emotivo.
    In quest'ottica, oltre naturalmente all'azione dei medici e degli infermieri, che si occupano degli aspetti terapeutici e farmacologici, gli Operatori e gli Assistenti Socio-Sanitari hanno un ruolo molto importante: agiscono infatti a stretto contatto con gli ospiti.
    Gli obiettivi principali della presente iniziativa formativa consisteranno nel far acquisire agli operatori le competenze necessarie in merito all'alimentazione ed all'igiene della cute nel paziente diabetico.

    Il diabete, all'interno delle case di riposo, rappresenta una patologia con un alto grado di diffusione: si stima, infatti, che oltre il 15% degli ospiti ne siano affetti. Si tratta di una malattia cronica che comporta variegate problematiche di gestione e che limita la qualità di vita dell'ospite. In più, negli ultimi anni, vi è stata una rapida e poderosa evoluzione delle conoscenze i materie di diabete e, conseguentemente, del suo trattamento farmacologico.

    In tale contesto, il presente corso vuole fornire un adeguamento delle competenze del personale infermieristico operante nelle RSA, attraverso l'illustrazione dei nuovi strumenti diagnostici e terapeutici e dell'importanza dell'educazione terapeutica nel trattamento di tale patologia. 

    Il ruolo dell'infermiere delle strutture socio-sanitarie, è fondamentale per molteplici ragioni. In particolare, la sua posizione risulta centrale per quanto concerne il processo di somministrazione della terapia ai pazienti/ospiti: l'infermiere, infatti, deve garantire la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche, operando in maniera tale da ridurre a un valore prossimo allo zero il rischio di errore.

    Il presente corso muove proprio in questa direzione, con l'obiettivo principale di approfondire e quindi perfezionare le conoscenze dell'infermiere sotto tre punti di vista: tecnico-scientifico, clinico-assistenziale, gestionale-organizzativo.

    Si può senza dubbio affermare che l'infermiere è divenuto il garante della corretta applicazione delle prescrizioni. Di conseguenza, l'attenzione nella somministrazione dei farmaci ai diversi pazienti deve essere ai livelli massimi, individuando delle strategie che possano efficacemente ridurre i rischi di decessi dovuti ad errori di terapia.

    L'evento formativo presente, fornirà ai partecipanti le linee guida da seguire nel perseguire tale scopo fondamentale, quali: correttezza del farmaco, esattezza della dose, situazione clinica del paziente/ospite, via e ora di somministrazione, registrazione, nonché la piena conoscenza e consapevolezza delle responsabilità professionali a cui è esposto. L'infermiere ha infatti l'obbligo non solo etico ma anche giuridico di rilevare evidenti inesattezze inerenti la prescrizione e segnalarle al medico. Questo obbligo è stato sancito dalla giurisprudenza più volte negli ultimi anni, in particolare dalla Corte di Cassazione: pertanto, il corso aggiornerà i partecipanti anche sui dettami normativi, attraverso l'analisi di alcune sentenze che hanno coinvolto gli infermieri.

    Alla luce delle recenti direttive regionali, all'interno delle RSA è emersa la necessità di incrementare la sensibilità in merito alla tematica della disidratazione, creando appositi protocolli finalizzati alla prevenzione, rilevazione e trattamento.

    A tal proposito il corso proposto mira alla formazione del personale infermieristico ed assistenziale, fornendo competenze in merito alla tematica trattata, trasmettendo conoscenze sull'alimentazione, sull'idratazione, sulle quantità di liquidi da introdurre giornalmente, sull'identificazione ed il trattamento da apporre alla disidratazione. 


    Il team building letteralmente è la “creazione del gruppo”.

    Con questo termine inglese, si indica un insieme di attività e metodologie tese a formare, rafforzare ed ottimizzare i gruppi di lavoro per aumentare la coesione tra colleghi, aumentare la produttività, in poche parole per lavorare bene con gli altri.

    Ogni azienda dovrebbe avere tra i suoi obiettivi centrali la valorizzazione delle risorse umane, l’analisi delle necessità di ognuno e rispondere prontamente alle problematiche interne che si possono presentare.

    Per creare questa empatia che differenzia un vero Team da un gruppo di persone che lavorano insieme esistono interventi formativi e tecniche specifiche su comunicazione, ascolto attivo, capacità di problem solving e decision making, gestione dello stress e abilità di condivisione.

    La comunicazione è lo strumento elettivo che permette all’individuo di stabilire e mantenere relazioni con i suoi simili, essa è un’abilità che può essere migliorata, allenata ed eventualmente modificata. Se si accetta che il comunicare rappresenta non solo inviare messaggi, ma anche un’occasione per costruire relazioni efficaci, allora si potrebbe decidere di lavorare su stessi attraverso l’accrescimento e lo sviluppo delle abilità comunicative.

    La carenza comunicativa diventa ancora più significativa in quegli ambiti professionali in cui la relazione, e quindi la comunicazione, occupa uno spazio predominante, come nel contesto sanitario.

    E’ necessario allora la creazione di nuovi strumenti e metodologie per gli operatori i cui ambiti professionali si basano sulla comunicazione interpersonale. Riconoscendo l’importanza della comunicazione e della coesione tra colleghi e della condivisione in ambito sanitario, si può favorire un clima funzionale e adeguato per un efficace lavoro d’equipe, una migliore gestione dei conflitti e un’efficienza maggiore nella realizzazione degli obiettivi professionali.

    La multimedialità è diventata, ormai, parte integrante dell’ambiente di vita di ogni essere umano. Ciascuno di noi è immerso in spazi dove la tecnologia è un aspetto sempre presente se non fondamentale. Non soltanto personal computer o internet, ma anche monitor touchscreen, smarthphone, tablet, brain game, ebook, lettori mp3. Purtroppo, più la tecnologia diventa un compagno utile per facilitare i bisogni quotidiani, nonché uno strumento di conoscenza e approfondimento, più aumenta il divario tra i giovani e gli anziani.

    È pertanto fondamentale avvicinare, tramite opportuni percorsi formativi, gli anziani alle nuove possibilità offerte dalla multimedialità. Non è solo un aspetto riguardante l’inclusione sociale, ma concerne anche il benessere e la felicità dell’anziano. Per quanto riguarda le RSA, il ricorso a strumenti digitali è utile anche per contrastare gli eventuali deficit cognitivi e l’invecchiamento degli ospiti: in tal senso, bisogna superare i pregiudizi diffusi sull’uso della multimedialità in RSA, quali il fatto che non piaccia, che non sia adatta, che sia difficile.

    Viceversa, sono molteplici i vantaggi derivanti dall’utilizzo in RSA degli strumenti digitali: semplicità e comprensibilità da un punto di vista acustico e visivo; coinvolgimento sul piano relazionale e comunicativo; stimolazione sul piano cognitivo. A partire da un livello basilare di affiancamento e sostegno delle tradizionali attività di stimolazione cognitiva fatte su carta, infatti, strumenti digitali e tecnologie assistive possono rappresentare anche un’opportunità di condivisione, partecipazione sociale e facilitazione delle attività quotidiane.



    Nella presente attività formativa, si tratta il particolare fenomeno di popolazione avvenuto a partire dall’inizio del ventesimo secolo (e tutt’ora in corso) che ha portato ad un vero e proprio sconvolgimento della aspettativa di vita della specie umana portandola da 45 anni agli attuali 80 anni circa.

     Il corso si propone di evidenziare le conseguenze di questo fenomeno demografico a livello di tutti gli elementi essenziali della società moderna e far comprendere come anche in futuro ciò porterà ad importanti conseguenze sia sul piano personale degli individui sia sulla organizzazione dei sistemi assistenziali, con particolare riferimento alla tematica dell’Assistenza Domiciliare e alle conseguenze cliniche che tale fenomeno comporta.


    La centralità del cittadino-utente, quale portatore di valori e bisogni, può costituire la leva strategica per ogni processo di qualificazione e può portare ad alti livelli di qualità del servizio sanitario. Partendo da questa considerazione, diventa importante effettuare indagini mirate a rilevare la soddisfazione dell’utenza; il grado di soddisfazione dell'utente, infatti, è un indicatore (anche se non l’unico) del livello della qualità del servizio.

    Considerare la soddisfazione dell'utente vuol dire rafforzare il suo potere, renderlo attivo nel processo di miglioramento e quindi indirettamente ampliare la sua possibilità di contribuire a determinare la risposta ai propri bisogni, in particolare nel settore dei servizi socio-sanitari rivolta agli utenti (pazienti, familiari) e degli operatori sociali e sanitari sui servizi a cui accedono anziani in modo da poter rendere più spedito il percorso di miglioramento e di attenzione ai bisogni delle persone accolte da queste strutture.

    Il corso si propone di illustrare gli strumenti per compiere indagini per cogliere non solo la soddisfazione degli utenti, ma anche come l’utente valuta l’esperienza con il servizio.

    Il presente percorso formativo si rivolge sia all'intera organizzazione della residenza sanitaria Assistenziale, sia al singolo fisioterapista. 

    Infatti, è importante che il personale sanitario sia a conoscenza di come il fisioterapista si integri nel contesto di una RSA e cosa è in grado di gestire nell'ambito di sua competenza. 

    Il fisioterapista, invece, deve sapere cosa è di sua competenza e come muoversi in tale contesto lavorativo sia in termini di formazione che a livello di visibilità e considerazione sociale. 

    Per acquisire credibilità e fiducia, il professionista deve imparare a gestire al meglio il proprio servizio, affinché si integri alla perfezione all'interno della struttura in cui offre prestazione e all'interno della specifica èquipe socio-sanitaria che segue il singolo paziente/ospite. 

    Come naturale conseguenza, ciò consente un innalzamento degli standard qualitativi offerti e una maggiore condizione di benessere psico-fisico di tutte le risorse coinvolte.

    La fase terminale della malattia ha profonde ripercussioni sull’equilibrio personale e familiare, che possono proseguire anche per diverso tempo dopo la morte del congiunto.

    È importante considerare che ciascuno affronta l’ultima fase della vita in modo diverso: alcuni preferiscono allontanare gli altri, diventando bruschi e sgradevoli anche con chi si dedica loro con affetto e dedizione, mentre altri richiedono continue premure e compagnia. Tra questi due estremi si pongono coloro che alternano momenti di chiusura a momenti di richiesta di dialogo e di vicinanza. 

    Qualunque sia la modalità di reazione del proprio congiunto, deve essere rispettata, per cui non ha senso imporre la propria presenza se desidera stare da solo e iniziare a separarsi, né lo ha impedire le visite di parenti e amici se, pur essendo molto debilitato, desidera averli accanto.

    La presente attività formativa, è stata pensata con lo scopo di analizzare e portare all’attenzione degli operatori i momenti delicati delle fasi terminali della vita e per promuovere una sincera ed efficace relazione d'aiuto.

    Tramite il presente corso, ci si impegna a soddisfare le legittime attese sanitarie, sociali e socio-sanitarie dei vari portatori  di interesse interni ed esterni, mediante lo svolgimento delle proprie attività; si intende perseguire tale scopo nel rispetto dei principi del "bon ton sanitario" e delle normative vigenti che presiedono all'attività sanitaria nell'ambito dei propri compiti istituzionali.
    In nessun modo comportamenti posti in violazione di leggi, regolamenti e del Codice Etico possono essere considerati un vantaggio e pertanto nessuno può considerarsi autorizzato a porre in essere tali comportamenti.
    Il corso si propone di formare gli operatori sanitari all'utilizzo della cartella clinica informatizzata quale strumento unico, multi professionale e multidisciplinare che raccoglie tutte le informazioni legate al percorso di cura e di assistenza del paziente/ospite. Gli operatori sanitari hanno un ruolo cruciale sia come fornitori delle conoscenze dettagliate che occorre immettere in rete per ottenere le funzionalità più avanzate, sia come utenti culturalmente preparati ad un inserimento appropriato delle nuove tecnologie telematiche nella pratica clinica quotidiana. Da qui il fine dell'attività formativa in oggetto di far acquisire le conoscenze relative alla struttura e ai modelli applicatici della cartella clinica informatizzata nonché le conoscenze che consentano a tutti gli operatori sanitari di applicare e considerare l'informatizzazione sanitaria come uno degli aspetti precipui dell'implementazione costante della qualità della prestazioni sanitarie.

    Il principio di trasparenza è stato introdotto dalla legge n. 15/2005. Esso stabilisce l’obbligo per tutte le Pubbliche Amministrazioni di rendere visibile e controllabile all’esterno il proprio operato; in sintesi, la trasparenza contribuisce a rendere conoscibile l’azione amministrativa.

    Inoltre, l’obbligo di motivazione del provvedimento amministrativo si collega indirettamente al principio di trasparenza.

    Il percorso didattico ha come scopo, quello di fornire una comprensione sul quadro normativo in tema di trasparenza amministrativa ai sensi del D.Lgs. 33/2013 (c.d. “decreto trasparenza”).

    A livello generale, il corso mira a fornire ai partecipanti un’approfondita conoscenza della nuova disciplina in materia di trasparenza, degli adempimenti previsti dalla normativa nazionale e delle sue connessioni con la disciplina in materia di accesso (civico semplice, civico generalizzato e documentale).

    In particolar modo, si prenderà in esame il nuovo sistema di accesso civico generalizzato (c.d. FOIA) nonché le ulteriori prescrizioni, anche con riferimento alle conseguenze derivanti, sia in ordine alla gestione delle richieste di accesso e di efficacia degli atti, sia in ordine alle eventuali conseguenze sanzionatorie.

    Sarà poi affrontato, per entrambi i moduli un focus specifico in merito al rapporto tra il diritto di accesso civico e la tutela della riservatezza ai sensi del recente Regolamento Europeo n. 679/2016 (GDPR).


    Nell’assistenza alle persone con demenza è fondamentale il ruolo delle figure professionali che andranno a prendersene cura. 

    Per poter realizzare nella pratica una cura centrata sulla Persona, gli operatori devono essere dotati non solo delle sufficienti competenze relazionali per rispondere appieno alle esigenze degli ospiti con demenza moderato – severa, ma anche delle competenze trasversali necessarie per lavorare in maniera flessibile, per prendere decisioni, analizzare e risolvere problemi e per lavorare in gruppo.

    Il processo di valutazione delle competenze delle figure professionali dedicati al nucleo demenze permette pertanto di rispondere a più obiettivi:

    • conoscere e valorizzare le risorse esistenti
    • individuare le competenze da rafforzare per raggiungere gli obiettivi terapeutici del nucleo
    • individuare le risorse capaci di affrontare e rinforzare il cambiamento organizzativo
    • fornire alla figure di coordinamento uno strumento di gestione delle risorse affidate
    • identificare le figure che costituiranno il gruppo di lavoro del nucleo per persone con demenza moderato-severa.

    ´L’assistenza domiciliare è un servizio compreso nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in grado di garantire un’adeguata continuità di risposta sul territorio ai bisogni di salute (anche complessi) delle persone non autosufficienti, anziane o meno, ai fini della gestione della cronicità e della prevenzione delle disabilità.
    Ciò è possibile grazie all’interazione e al lavoro di équipe tra le figure sanitarie (infermieri, medici, fisioterapisti) e le figure appartenenti alla rete sociale del paziente, i caregiver.

    La presente attività formativa aiuta a riflettere sull'impatto psicologico che la malattia ha sulla persona malata e i suoi familiari e mette in evidenza le competenze psicologico-relazionali che l'operatore sanitario dovrebbe avere.

    Le disposizioni anticipate di trattamento, comunemente definite "testamento biologico" o "biotestamento", sono regolamentate dall’art. 4 della Legge 219 del 22 dicembre 2017, entrate in vigore il 31 gennaio 2018. In previsione di un'eventuale futura incapacità di autodeterminarsi e dopo avere acquisito adeguate informazioni giuridico-sanitarie sulle conseguenze delle proprie scelte, la Legge prevede la possibilità per ogni persona di esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto su :accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche, singoli trattamenti sanitari. 

    La attivazione di una specifica formazione può oggi rappresentare  un valido strumento utile a migliorare  vissuti, emozioni umori e sentimenti che fanno parte dei vissuti degli assistiti, dei familiari, degli operatori sanitari. La preparazione dei  professionisti in materia può rappresentare  l’ anima del clima assistenziale capace, dopo delicate decisioni,  di alleviare, se orientata a principi  etici e  deontologici, inutili ulteriori dolori e sofferenze.

     

     


    Il tempo è una delle risorse più preziose che abbiamo: ciascuno di noi dispone di 24 ore nell’arco della sua giornata e può decidere di utilizzare come vuole. Ma una volta deciso come usarlo, non si potrà riaverlo indietro per modificare le proprie scelte. Del resto, ogni persona attribuisce al tempo valori e significati diversi, in base al proprio stile di vita, al proprio background culturale e alla propria esperienza professionale.

    Il tempo dell’ospite in una RSA e il tempo dei suoi familiari hanno una stretta connessione con il tempo dei diversi professionisti che lo assistono da un punto di vista medico, infermieristico ed assistenziale. Risulta essere un aspetto decisivo nell'evoluzione della relazione tra ospiti, familiari, personale della struttura. 

    È importante riflettere sulle differenze tra i differenti sistemi di concezione del tempo: in una struttura sanitaria, l’attività si svolge seguendo procedure precise e rispettando tempi stabiliti a priori, mentre in un ambiente familiare le regole implicite ed esplicite cambiano in continuazione.

    Pertanto, sviluppare la capacità di organizzare il proprio tempo nel migliore dei modi possibili rappresenta un valore aggiunto all’interno di qualsiasi équipe che può determinare risultati molto positivi.

    Attraverso le tecniche di time management si può attivare un processo di pianificazione e controllo del tempo usato per determinate attività, in particolare per incrementare l’efficacia, l’efficienza e la produttività in ambito professionale.


    La residenza sanitaria assistenziale è una struttura non ospedaliera, ma comunque a impronta sanitaria, che ospita per un periodo variabile (da poche settimane al tempo indeterminato) persone non autosufficienti, che non possono essere assistite in casa e che necessitano di specifiche cure mediche.

    Nella fase di transizione che sta caratterizzando il momento attuale, ci sembra importante proporre alcune riflessioni su cui fondare il processo di riorganizzazione. Un aspetto, ormai noto, sul quale è opportuno porre la nostra attenzione è rappresentato dal fatto che la tipologia delle persone che viene ricoverata in RSA è profondamente mutata nel corso degli anni:non si tratta più di persone povere e bisognose da un punto di vista economico-reddituale, ma di persone appartenenti a tutti i ceti sociali che, a seguito di importanti patologie, necessitano di cure specifiche sia dal punto di vista sanitario sia dal punto di vista assistenziale.

    Lo scopo della presente attività formativa, è quello di verificare requisiti organizzativi e gestionali, strutturali e tecnologici delle singole realtà. L'attivazione di una specifica formazione in buona sostanza può oggi rappresentare un valido strumento utile a migliorare comunicazioni e comportamenti interni alle realtà socio sanitarie e ad offrire ai professionisti e agli ospiti autorevolezza e sicurezza.

    L’evoluzione delle dinamiche demografiche, e quindi il mutamento dei bisogni di salute della popolazione, caratterizzata da un numero sempre crescente di anziani e patologie croniche, rendono necessario rafforzare le modalità territoriali di assistenza.                                                                                             

    A ciò può senza dubbio contribuire l’innovazione tecnologica e il ricorso a strumenti digitali, soprattutto sostenendo la creazione di modelli assistenziali innovativi incentrati sul cittadino e facilitando l’accesso alle prestazioni sanitarie.                                                                                                                                                      

    Lo sviluppo di strumenti per la telemedicina permette quindi, da una parte, di ottenere nuove risposte ai tradizionali problemi della medicina, dall'altra consente di dar vita a nuove opportunità per il miglioramento del servizio offerto mediante una più stretta collaborazione tra i diversi professionisti socio-sanitari coinvolti e gli ospiti/pazienti. 

    La presente attività formativa ha lo scopo di spiegare le tante potenzialità presenti nei servizi di telemedicina, per migliorare la qualità dei servizi offerte e quindi le condizioni assistenziali e di benessere della persona

     


    In termini molto semplici e volutamente pratici, si può descrivere un'applicazione di Business Intelligence come uno strumento software che, acquisendo e manipolando, masse di dati presenti su database o anche archivi de-strutturati, fornisce report, statistiche, indicatori, grafici, costantemente aggiornati, facilmente adattabili e configurabili persino dall'utente.  Questo strumento aiuta le aziende a ragionare in termini di risposta alle esigenze del cliente, e non solo di prodotto, attraverso l’analisi degli interessi e comportamenti, per individuare le nuove tendenze e i suoi desideri.

    Il corso ha come obiettivi generali l’introduzione e la conoscenza dei criteri che stanno alla base della gestione di indicatori di processo tipici delle strutture complesse.




    L'iniziativa si propone di valorizzare e sistematizzare l'insieme delle buone prassi per conciliare qualità della vita e dell'assistenza che, negli ultimi anni, si sono implementate in tante RSA e con l'obiettivo di migliorare la qualità dalla vita di tutti coloro che ne sono ospiti. In tal senso, il personale di struttura deve:
    essere in grado di pianificare obietti chiari e misurabili, con una corretta divisione delle responsabilità;
    avere consapevolezza delle caratteristiche dell'assistenza che deve essere erogata per rispondere in modo esaustivo ai bisogni degli ospiti;
    sapere quali sono gli elementi e i controlli con cui verificare i risultati di qualità raggiunti.

    Il corso che si andrà a sviluppare nasce dall'idea che all'interno della professione infermieristica si è delineata la necessità di uno sviluppo scientifico, culturale e sociale della cura; tutto questo è consequenziale alla piena valorizzazione di una competenza specifica, in grado di basare il proprio agire quotidiano su prove cliniche di efficacia.

    Le situazioni di emergenza sono quelle in cui è richiesto un intervento tempestivo per prevenire o limitare i danni che possono derivare a causa della presenza di un pericolo grave e immediato (art. 18 c. 1)

    La Regione Lombardia ha elaborato delle linee guida per la gestione delle emergenze nelle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) nelle quali viene affrontato il tema della gestione delle emergenze in tali particolari strutture. Le Linee Guida sono rivolte in particolare a chi ha la responsabilità di prevenire le emergenze, per quanto possibile, e di gestirle al meglio se si verificano. Come è noto il D. Lgs. 81/2008 (art. 18, comma 1, lettera t) attribuisce questa responsabilità al datore di lavoro ed ai dirigenti e ne specifica i contenuti nel Titolo I, Capo III, Sezione VI. 
         Lo scopo fondamentale che si persegue in queste linee di indirizzo è di aiutare i responsabili delle RSA a mettere a punto realistiche ed efficaci misure di prevenzione delle emergenze, a gestirle correttamente ed a minimizzare i danni. Il tema viene  affrontato distinguendo tre fondamentali momenti operativi mettendo in evidenza ciò che si deve fare prima che l’emergenza capiti, ciò che si deve fare durante l’emergenza e ciò che si deve fare dopo l’emergenza. 

    "Il dolore è una esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, associata ad un danno tissutale, in atto o potenziale o descritti in termine di tale danno." (International Association for the Study of Pain)

    Considerando che la sofferenza di ciascuno è influenzata da numerosi fattori individuali, questa definizione mostra bene come il dolore sia un fenomeno difficilmente semplificabile, giacché esso è una sensazione soggettiva di natura strettamente personale.

    Come tutti i fenomeni, però, perché possa essere valutato nel suo essere e nel suo divenire, anche il dolore necessita di essere misurabile e misurato.

    La misurazione del dolore, quindi, oltre a rappresentare la base di partenza per la registrazione di dati confrontabili, permette di individuare le strategie terapeutiche più opportune e di valutarne l’efficacia per attuare le possibili necessarie correzioni.

    La valutazione del dolore è di fondamentale importanza (quando si intraprende o si prosegue una terapia) per mettere in atto le cure necessarie per ottenere la migliore qualità di vita possibile per il paziente. A tale scopo sono stati proposti ed adottati diversi strumenti di valutazione (Scale) che per una utilizzazione efficace devono essere affidabili, validi e sensibili.

    La disponibilità di questi strumenti rende possibile una misurazione precisa del dolore oltre a lenire sofferenze e disagi, ma è utile sapere che per evitare una sottostima o una sovrastima del problema è opportuno che la misurazione venga fatta da medici o da infermieri esperti. Solo cosi sarà infatti possibile giungere all'attuazione della migliore cura possibile. 

    L'attivazione di una specifica formazione può oggi rappresentare un valido strumento utile a migliorare vissuti, comunicazioni e comportamenti e a creare progetti assistenziali e idonee cure ai diversi delicati contesti .




    Il P.A.I. (piano di assistenza individuale) costituisce lo strumento di lavoro più completo e più utile che l’èquipe di professionisti che si occupano dell’assistenza e della salute degli ospiti ha a disposizione per la scelta e la programmazione degli interventi da attuare, il monitoraggio e la verifica delle azioni intraprese. Come tale, dovrebbe essere considerato anche uno strumento flessibile, in continua evoluzione e a tutela dei professionisti perché dà evidenza delle azioni condivise dal gruppo multi-professionale per la migliore cura possibile di un ospite/paziente.

    Il presente corso si propone di chiarire le potenzialità e l’utilità del P.A.I. e di guidare i professionisti nell’utilizzo di metodi e strumenti appropriati attraverso ogni fase dell’elaborazione del progetto di assistenza al paziente. Dotarsi di un giusto metodo, infatti, consente di lavorare in modo oggettivo ed “integrato”, consegnando a quest’ultimo termine il significato per il quale è nato: fissare l’obiettivo per il raggiungimento del quale ogni professionalità opera per quanto di sua competenza.


    Per il benessere di tutti gli esseri umani, risulta fondamentale il rapporto che essi stabiliscono con l'ambiente fisico ed emozionale in cui agiscono. 

    Di conseguenza, una Casa di Riposo deve essere un ambiente in grado di trasmettere sensazioni di fiducia e sicurezza negli ospiti, che si devono "sentire" accolti. Ciò passa anche attraverso un'adeguata organizzazione degli spazi, dove ogni elemento deve essere finalizzato a ridurre i rischi e a facilitare l'attività sensoriale, di interazione e di orientamento nei luoghi. L'importanza dell'ambiente diventa ancora più importante negli ospiti affetti da sindromi demenziali, che si caratterizzano dalla progressiva compromissione delle funzioni cognitive e la successiva difficoltà di interazione con l'ambiente nel quale egli è inserito. E' fondamentale , quindi, che l'ospite riceva la sensazione naturale di sentirsi a casa  e non nella fredda stanza di un ospedale; vanno assolutamente evitati, ad esempio, ambienti con con arredi minimi o poca personalizzazione poiché renderebbero solo più difficile l'adattamento dell'ospite con la possibilità di negative ripercussioni sul percorso assistenziale e terapeutico.

    Scopo della presente attività formativa, è far maturare nei partecipanti la consapevolezza dell'importanza dell'ambiente in cui l'ospite è inserito, nonché le relazioni tra i vari ambienti terapeutici sulla base dell'organizzazione delle RSA.

    Una corretta percezione del clima interno ad un’organizzazione è essenziale per migliorare la qualità del lavoro, per assicurare adeguati livelli di performance degli operatori, per fornire nuove opportunità di sviluppo professionale. L’obiettivo ultimo è rendere i partecipanti consapevoli dell’importanza del benessere in una struttura lavorativa, nonché di sviluppare capacità per promuovere e mantenere elevate condizioni di benessere e qualità della vita, migliorare i livelli di collaborazione, gestire la conflittualità interna, ponendo scopi chiari e condivisi, incrementando i processi di equità organizzativa e stimolando la crescita professionale sia individuale che collettiva. Inoltre, un clima organizzativo favorevole ha ricadute positive non solo verso gli operatori, ma anche e soprattutto verso l’utenza, dato che la qualità della prestazione, in termini di efficienza, efficacia e appropriatezza è legata sia alla professionalità nel rapporto di assistenza sia allo stato di salute fisico e mentale degli operatori.

    Il corso si propone di analizzare l’insieme dei fattori che contribuiscono a determinare il benessere dell’operatore sanitario

     

     


    Noi siamo ciò che comunichiamo! 

    Gli stili comunicativi e relazionali giocano un ruolo importante nel migliorare il clima organizzativo e la qualità della relazione assistenziale. Un gruppo di lavoro che comunica e si relaziona efficacemente al suo interno è un gruppo di lavoro che affronta con positività e successo le sfide postegli quotidianamente dalla propria professione.

    L’importanza di una buona comunicazione, inoltre, permette al professionista ed a tutta l'equipe di relazionarsi correttamente con gli assistiti e i familiari che manifestano esigenze che spesso non collimano con le possibili risposte degli operatori. I fari deontologici e giurisdizionali possono orientare i professionisti verso modalità comunicative e relazionali idonee ai singoli contesti assistenziali. La relazione d’aiuto e la relazione basata su una comunicazione condivisa tra colleghi e rappresentano l'anima del clima e del percepito assistenziale.

    L’utente giustamente insoddisfatto ha diritto a risposte diverse, l'utente ingiustamente insoddisfatto necessita di essere educato attraverso un delicato lavoro multidisciplinare. Risulta quindi prioritario investire in una formazione mirata alla riflessione critica su questi aspetti e allo sviluppo di modalità di comunicazione maggiormente funzionali. Il presente corso rappresenta un momento utile a migliorare comunicazioni e comportamenti ed a creare progetti comunicativi assistenziali idonei ai diversi contesti e ad offrire ai professionisti autorevolezza e dignità.


    Le cure palliative sono cure attive e complete dei pazienti, in un momento in cui la malattia non risponde più ai trattamenti di cura e quando il controllo del dolore o di altri sintomi e dei problemi di carattere psicologico, sociale e spirituale è fondamentale. 

    Il presente corso si prefigge lo scopo di formare professionisti operanti prevalentemente in RSA nel campo della conoscenza e della competenza nell'applicazione dei principi delle cure palliative, in modo che sviluppino una capacità di comunicazione adeguata verso la persona nel fine vita, il caregiver e la sua famiglia, la capacità di lavorare in équipe multidisciplinari e la padronanza nelle competenze di accompagnamento alla morte e di supporto al lutto. 

    La più comune esperienza per i pazienti ospedalizzati è l’utilizzo di un accesso venoso per la terapia infusionale.

    L’approccio proattivo, la valutazione tempestiva del patrimonio venoso e l’adesione alle linee guida hanno aumentato nella pratica clinica la sicurezza e la qualità di vita dei pazienti compromessi. Conoscere l’incidenza delle principali complicanze legate all'accesso venoso periferico è prerequisito per qualsiasi azione di miglioramento e cura del paziente secondo. Inoltre l’osservazione del miglioramento dei risultati attraverso l’imprinting di una nuova cultura dell’accesso vascolare, ha permesso ai gruppi di lavoro di implementare nella pratica clinica l’utilizzo di dispositivi innovativi differenziati in base alle necessità dei pazienti, incrementando interventi di assistenza infermieristica efficaci ed efficienti. 


    Il contesto attuale, spesso dinamico e turbolento impone costanti adattamenti e flessibilità, in tempi brevi e non sempre confacenti con i bisogni di adattamento richiesti alle persone. La ricerca avanza, fornendo costantemente novità, evidenze scientifiche, la normativa incombe: imponendo il rispetto di budget rigidi e necessari se si vuole rimanere “sul mercato”. Non sempre le organizzazioni riescono a “filtrare” e a rendere più sostenibili questi imperativi prima che raggiungano gli operatori addetti alla cura delle persone. La realtà, spesso, mette in evidenza resistenze da parte della base operativa, tali da impedire spesso, con una vera e propria battaglia sommersa, la realizzazione di progetti innovativi e istituzionalmente necessari. La resistenza può essere generata da debolezze culturali, insicurezze psicologiche o incertezze di ruolo negli individui singoli, da reazioni collettive in certi gruppi e/o da situazioni trasversali che possono generare anche ‘strane e inedite alleanze contro, anziché per…’.

    Gli operatori coinvolti, abituati alla rassicurante routine, faticano ad aderire a nuove proposte e modelli a causa una naturale tendenza umana al mantenimento di una condizione di “sicurezza” ambientale ed emotiva legata a ciò che si conosce di fronte a ciò che invece non si conosce.

    Ecco che qualsiasi input innovatore (revisione di piani di lavoro, riorganizzazioni interne, cambiamenti di prassi assistenziali, ecc), prende la forma di un’entità minacciosa, “da combattere”! In organizzazioni impreparate, questo potrebbe rappresentare una sorta di “fallimento annunciato” che rischia di mandare a monte iniziative innovative importanti e che, magari, hanno richiesto investimenti, in termini di risorse umane e materiali.

    Il corso si propone di mettere in evidenza, sia per le organizzazioni sia i professionisti addetti alla cura, quanto questi meccanismi siano fisiologici e naturali e, se conosciuti, possano essere che preventivati e gestiti. Tali competenze potrebbero favorire una miglior accoglienza nei confronti delle “incertezze del sistema” e del cambiamento organizzativo, soprattutto quello volto ad inserire nuove pratiche assistenziali e organizzative. Il corso si prefigge di procedere a partire da una narrazione per percorrere una traiettoria di analisi del “possibile”; i partecipanti possono sperimentarsi nel vivere il cambiamento come una naturale evoluzione anziché come una minaccia a prescindere.

    Il cambiamento è una porta che si apre dall'interno!

    Le realtà sanitarie e socio sanitarie rappresentano oggi sistemi organizzativi complessi e caratterizzati da molteplici dimensioni e multiprofessionalità. Le innovazioni tecnologiche e la ricerca scientifica hanno aiutato a promuovere nuovi strumenti di indagine, l’utenza è sempre più attenta alla propria salute, i professionisti oggi devono dimostrare di essere all'altezza e di governare questi cambiamenti rispondendo alle nuove e diverse aspettative dei cittadini. Gli episodi di mal practice influenzano la fiducia percepita e danneggiano il sistema sanitario e socio sanitario italiano. Diventa di estrema importanza saper fornire ad ogni realtà, strategie operative e professionalità che sappiano far conciliare elevati livelli di assistenza e costi sostenibili al fine di rafforzare la sicurezza clinico assistenziale promossa nelle diverse strutture. 

    L’attivazione di una specifica formazione può oggi rappresentare un valido strumento utile a ridurre comportamenti avventati o inidonei, capace di favorire una corretta gestione del rischio clinico al fine di aumentare la sicurezza del paziente ma anche aumentare l’efficienza e la qualità del sistema sanitario e sociosanitario.


    La tutela della privacy nel mondo sanitario ha sempre costituito un elemento da gestire con estrema attenzione, vista la delicatezza delle informazioni trattate da un lato e dall’altro la necessità di non rendere farraginosa l’organizzazione del lavoro quotidiano dei professionisti e degli operatori sanitari. La recente introduzione del nuovo Regolamento Europeo (GDPR - General Data Protection Regulation) , entrato in vigore il 25 maggio del 2018, costringerà tutti i soggetti che trattano dati personali e sensibili a rivedere profondamente i propri modelli organizzativi e le proprie prassi operative, a maggior ragione in ambito sanitario. Il nuovo quadro normativo sarà tutto incentrato sui doveri e la responsabilizzazione e richiederà un diverso approccio alla gestione del dato, basato sul concetto innovativo di valutazione preventiva del rischio di violazione. Inoltre, sarà necessario designare una nuova figura in azienda, il DPO – Data Protection Officer che avrà un suo proprio ruolo peculiare.

    Appare dunque evidente che è necessario associare ad un processo di riorganizzazione una formazione specifica per coloro che lavorano nel mondo sanitario, per renderli preparati e consapevoli ad affrontare questo cambiamento radicale. Il presente Corso, offrirà ai partecipanti una panoramica generale sul nuovo Regolamento e sulle implicazioni di tipo organizzativo e procedurale. 

    La cute è un organo spesso trascurato nel mondo della medicina; appare indispensabile rivalutarlo e capire la sua fondamentale funzione anatomica. Epidermide, derma e ipoderma sono solo alcuni nomi che abbiamo sentito nei nostri studi ma mai direttamente valutati con attenzione. Lo studio anatomico della cute appare quindi d’estrema importanza per meglio comprendere le lesioni da pressioneLa ricerca di una definizione di lesione da pressione accettata in ambito europeo ed internazionale appare d’indiscussa utilità per capire il sintomo ulcera. L’ulcera, infatti, non è una malattia ma un sintomo, degno d’interesse, di una situazione clinica complessa che se trascurata può generare complicazioni sistemiche anche molto gravi. La stadiazione EPUAP è fondamentale per comprendere la lesione e monitorarne i risultati, ma la stadiazione da sé non basterà se non saremo stati in grado di comprendere anche le più piccole variazioni che fanno parte integrante del complesso di valutazione della lesione stessa. Infezione, colonizzazione critica, odore, sanguinamento e dolore, sono solo alcuni dei parametri da valutare in un’attenta lettura della lesione dal quale scaturisce un corretto approccio alla medicazione e alla cura migliore. I protocolli di medicazione sono un ulteriore passo da comprendere per approcciarsi correttamente alla lesione. Il variegato mondo delle medicazioni che spazia da quelle tradizionali a quelle avanzate, secondo il principio della guarigione in ambiente umido, ha bisogno di essere correttamente studiato per migliorare tempi di guarigione, qualità di vita, costi e benefici del sintomo ulcera. Se è vero che sulla lesione ci dobbiamo soffermare attentamente, è altrettanto doveroso ricordare che è fondamentale valutare la persona portatrice di lesioni da pressione in modo olistico e multidisciplinare.

    Il presente corso, aiuterà a comprendere fin dove è possibile intervenire con efficacia e con quale approccio è necessario curare i pazienti.

    La presa in carico del paziente con disfagia è un'attività che assorbe sempre di più l'attività assistenziale. I disturbi della deglutizione infatti sono rinvenibili in tutte le età della vita, anche se è all'invecchiamento generale della popolazione che si deve l'aumento della richiesta di intervento riabilitativo specifico per la deglutizione. La presa in carico deve essere il più possibile precoce onde evitare l'insorgenza di malnutrizione, fenomeni infiammatori polmonari (polmonite ab ingestis) e paura di deglutire. Il trattamento riabilitativo incide direttamente sui meccanismi disfunzionali dalla modifica dei quali si attende un miglioramento della funzionalità deglutitoria. Negli ultimi anni sono a disposizione del riabilitatore nuove tecniche e strumenti che rendono sempre più efficace questo tipo di trattamento. Per garantire al paziente con disfagia un'alimentazione in sicurezza, è necessaria la collaborazione di tutto il personale sanitario e dei care-givers, il cui apporto diventa essenziale nella gestione domiciliare. Infatti la sicurezza del paziente dipende non soltanto dal procedimento riabilitativo ma anche da aspetti non secondari, quali preparazione del cibo, adeguatezza del setting e dalle modalità con cui, nei casi in cui è necessario, viene aiutato a consumare i pasti.

    Il presente corso si propone di aumentare il livello di conoscenza sulle particolarità che il sintomo disfagia assume nelle diverse patologie che riguardano il paziente adulto. Per ognuna delle patologie trattate verranno presentate le caratteristiche del disturbo disfagico ed alla luce della letteratura scientifica più recente si individueranno le caratteristiche che connotano l’intervento riabilitativo ed il percorso diagnostico terapeutico.

    Le infezioni sono un fenomeno complesso con ricadute importanti sul diritto alla salute del paziente/ospite e non a caso il problema delle infezioni è considerato strettamente correlato alla verifica di qualità del servizio. Nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie il tema delle infezioni ICA viene, in molti casi, affrontato in modo settoriale: nelle strutture di ricovero e cura a carattere lungo demenziale, il rischio di contrarre o trasmettere infezioni da parte degli ospiti è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni. Prevenzione e controllo delle ICA, per essere efficaci, devono coinvolgere l’intera struttura: pertanto, l’obiettivo di tale corso è approfondire gli aspetti legati alle infezioni correlate all'assistenza (con attenzione particolare alla prevenzione) e quindi sensibilizzare tutto il personale su questo tema. 

    Efficacia, efficienza, appropriatezza, sicurezza: rappresentano le parole chiave che dovrebbero caratterizzare gli standard assistenziali in strutture residenziali e semiresidenziali. Come conciliare queste caratteristiche in un regime di risorse limitate (umane e materiali)? Come recuperare tempi e ottimizzare l’uso dei presidi per l’incontinenza migliorando anche il confort dell’ospite? 

    La metodologia didattica sarà essenzialmente basata sullo scambio di esperienze e sul confronto delle stesse con evidenze scientifiche e studi pubblicati, al fine di identificare insieme ai partecipanti, modalità possibili e sostenibili per migliorare, appunto, efficacia, efficienza, sicurezza e appropriatezza nella gestione dell’assistenza dell’ospite incontinente. Attraverso un approfondimento sulle tematiche relative all'incontinenza e alle modalità di gestione dei presidi che oggi il mercato mette a disposizione, il corso si propone di identificare strategie organizzative e assistenziali tese a migliorare il confort dell’ospite, ottimizzare i tempi e il materiale disponibile.


    Il legame tra la mente e il cervello è evidente in tutti I dibattiti sulla mente e, di recente, anche nei trattati di psichiatria e neuropsichiatria. La scienza cognitiva e la neuroscienza sono impegnate nel comprendere come interagiscono i processi cerebrali, il comportamento e la cognizione . La neuroscienza cognitiva è coinvolta attivamente nella ricerca su come gli esseri umani, organismi attivi e pensanti, usino il loro cervello per raggiungere i loro obiettivi e soddisfare le proprie esigenze anche all'interno di ambienti complessi e in costante evoluzione come quelli sanitari e sociosanitari. La ricerca mostra le inestricabili connessioni tra cognizione, ciò che è considerata il fulcro della mente, e l'ambiente fragile e delicato delle corsie e tra la cognizione e l'azione, che è l'elemento base a livello fisico. Le esigenze  dei superiori, degli assistiti e dei familiari spesso non collimano con le possibili risposte dei professionisti. I nuovi e stringenti orientamenti legislativi arrivano nel quotidiano anche a reprimere le forze motivazionali interiori. Ma cosa accade nella mente del professionista? Un susseguirsi di successi, frustrazioni, umori, emozioni e sentimenti. In questi momenti di grandi cambiamenti, la stanchezza cognitiva, i bias e le euristiche possono influenzare i delicati processi decisionali che coinvolgono costantemente chi si occupa di relazioni di aiuto. Oggi, per migliorare il nostro benessere e la qualità clinica ed assistenziale che il professionista eroga, abbiamo un aiuto dalla psicologia cognitiva.

    La presente attività formativa, prevede un introduzione ai nuovi concetti ispirati alle scoperte delle neuroscienze che valorizzino non solo i processi di cura appropriati ma anche convinzioni su corretti stili di vita e sulla ricerca di un umanizzazione in campo clinico assistenziale.

     

     


    Il lavoro in equipe multi-professionale è una modalità di lavoro collettivo, caratterizzato dall'interazione di vari interventi tecnici delle diverse figure professionali attraverso la comunicazione verbale e scritta. Nell’équipe sono mantenuti i rapporti gerarchici, l’autonomia e l’indipendenza tecnica, pur nella flessibilità della suddivisione del lavoro. Spesso, per la diversa preparazione e competenza, è attribuito valore diverso alle varie figure professionali e ciò può generare tensioni. L’integrazione tra le varie figure professionali può avvenire solo se si mantiene una comunicazione rispettosa del proprio e dell’altrui ruolo, ecco dove mira il presente percorso formativo. L’azione comunicativa ha bisogno della condivisione non solo di premesse tecniche, ma, soprattutto, di un orizzonte etico. Le interazioni umane nel lavoro devono essere permeabili al mutamento, alla novità, alla ricostruzione. E devono essere aperte anche e sopratutto all'interferenza del non tecnico, alla saggezza pratica. 

    Il presente corso mira a migliorare le conoscenze in merito all'importanza del proprio ruolo nell’equipe per il raggiungimento degli obiettivi assistenziali: dalla somministrazione delle varie scale utilizzate in RSA misurando correttamente il grado di disabilità della persona, documentando correttamente le informazioni raccolte effettuate da tutti gli operatori coinvolti nel piano assistenziale individuale, relazionandosi in modo appropriato e con spirito di collaborazione con tutti i componenti dell’equipe.


    Le realtà socio sanitarie rappresentano sistemi organizzativi complessi e caratterizzati da molteplici dimensioni e multiprofessionalità .

    I professionisti, oggi, devono dimostrare di essere all'altezza di governare le criticità assistenziali e rispondere alle nuove e diverse aspettative dei signori ospiti e dei loro familiari. Diventa, quindi, di estrema importanza saper fornire ad ogni professionista strategie operative unitamente alla conoscenza degli orientamenti giurisprudenziali, al fine di rafforzare le propria responsabilità e la sicurezza clinico assistenziale da promuovere nelle diverse  strutture .

    Tale corso vuole fornire un aggiornamento in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie; può rappresentare un valido strumento, utile a ridurre comportamenti avventati o inidonei, capace di favorire una corretta gestione assistenziale al fine di aumentare la sicurezza dell’ ospite ma anche di aumentare l’efficienza e la qualità delle prestazioni offerte. 

    L'intelligenza emotiva è un aspetto dell'intelligenza legato alla capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie ed altrui emozioni. Non è una caratteristica che è presente o assente in un individuo; presuppone comportamenti, pensieri ed azioni che possono essere appresi. Da chiunque.

    La professione sanitaria si compone di diverse abilità molto importanti che sostengono la salute mentale e il benessere psico-sociale. Trasversalmente a questo evento, possiamo misurare il valore della intelligenza emotiva attraverso le nostre diverse doti, riflettendo sulle proprie capacità di mettere le emozioni al servizio del nostro equilibrio psicofisico e delle nostre capacità razionali e relazionali.  E' importante ricordare che le abilità emotive possono essere migliorate con un opportuno allenamento emotivo, pertanto è importante valorizzare la propria immagine, ricordando che il primo passo per cambiare è quello di imparare ad accettarsi e a conoscersi.

    Questo è un percorso formativo che ci aiuta a crescere, a responsabilizzarci. A migliorare.


    Negli ultimi decenni è in atto un profondo cambiamento nel rapporto tra la medicina e la comunità, che interessa diversi aspetti. Ciò che viene chiamata “umanizzazione delle cure” altro non è che l’attenzione a 360° del paziente preso in carico, senza sottovalutare alcun aspetto, soprattutto quelli psicologici e relazionali. Significa, nella quotidianità, non isolare la pratica clinica da un trattamento complessivo della persona e un ascolto concreto dei suoi bisogni e delle sue necessità. Così come è palese la volontà di abbattere le distanze tra medico e paziente, è altrettanto visibile la tendenza a rendere gli ambienti ambulatoriali e ospedalieri sempre meno asettici, più abitabili ed accoglienti. Una nuova visione di sanità, fatta di persone che curano persone.

    L’ umanizzazione delle pratiche assistenziali esalta lo spessore delle professionalità; pertanto, l'attivazione di una specifica formazione può oggi rappresentare un valido strumento utile a migliorare comunicazioni e comportamenti, ma anche a creare progetti comunicativi assistenziali idonei ai diversi contesti e ad offrire ai professionisti autorevolezza e dignità’.


    Resilienza è un termine derivato dalla scienza dei materiali e indica la proprietà che alcuni materiali hanno di conservare la propria struttura o di riacquistare la forma originaria dopo essere stati sottoposti a schiacciamento o deformazione.

    In psicologia connota la capacità delle persone di far fronte agli eventi stressanti o traumatici e di riorganizzare in maniera positiva la propria vita dinanzi alle difficoltà. Le persone con un alto livello di resilienza riescono a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti. L’esposizione alle avversità sembra rafforzarle piuttosto che indebolirle. La resilienza non è una caratteristica che è presente o assente in un individuo; presuppone comportamenti, pensieri ed azioni che possono essere appresi da chiunque. 

    Questo corso, ci aiuta ad acquisire una più profonda conoscenza del concetto di resilienza nell'ottica di una maggiore consapevolezza della percezione di sé e delle proprie possibilità d'azione, con l'obiettivo di acquisire maggiori capacità nell'affrontare le inevitabili difficoltà della vita, sia in ambito lavorativo che personale.

    Per umanizzazione s’intende quel processo in cui si deve porre il malato al centro della cura; questo concetto segna il passaggio da una concezione del malato come mero portatore di una patologia, a una come persona con i suoi sentimenti, le sue conoscenze, le sue credenze rispetto al proprio stato di salute. 

    Il seguente corso vuole orientare i professionisti verso modalità comunicative e relazionali attente ai vissuti degli assistiti. Mediante l’umanizzazione delle pratiche assistenziali, si esalterà lo spessore delle professionalità e ci si avvicinerà alla persona nella sua totalità. Inoltre, vi sarà un’analisi delle tipologie di conflitto possibili e di situazioni che possono generarlo in ambito organizzativo sanitario e si forniranno contestualmente ai discenti le conoscenze più appropriate per gestire al meglio tali eventi. 

    «I CONFLITTI SONO SEMPRE UN SEGNALE IMPORTANTE DI QUALCOSA CHE NON VA PIÙ E CHE DEVE ESSERE MODIFICATO, UN'OPPORTUNITÀ’ PER SVILUPPARE E MIGLIORARE I RAPPORTI RECIPROCI. E’ IL MODO IN CUI IL CONFLITTO VIENE AFFRONTATO A STABILIRE SE QUESTA OPPORTUNITÀ’ VENGA COLTA  O NO.»

    (Besemer 1999, pag. 21)

    I conflitti sono inevitabili in qualsiasi contesto della vita quotidiana, per questo bisogna essere in grado di riconoscerli, gestirli e risolverli in chiave positiva. È importante vederli come espressione di visioni differenti e momenti di crescita individuale, o addirittura come possibilità di migliorare le proprie relazioni attraverso una comunicazione più efficace. Una corretta gestione dei conflitti è determinante sia nella sfera privata, sia nell'ambito lavorativo; in tal caso l'ambito di competenza è quello organizzativo sanitario.

    Il seguente corso, attraverso una disanima delle tipologie di conflitto e delle situazioni che possono generarlo, ha lo scopo di fornire ai partecipanti le conoscenze più appropriate per gestire al meglio situazioni di questo tipo, operando anche in una logica di prevenzione. Mediante un’analisi dei casi conflittuali e la costruzione di metodi di governo organizzativo, si diminuiranno le incomprensioni e, allo stesso tempo, si consolideranno gli ambiti di responsabilità. L’accrescimento della consapevolezza individuale rispetto al proprio modo di vivere tali situazioni, porterà ad un’implementazione di competenze comportamentali, comunicative e relazionali. Al termine del corso i partecipanti, una volta riconosciuti gli eventi conflittuali, saranno in grado di assumere un atteggiamento positivo e pro attivo, per operare con soddisfazione professionale e personale.



    I disturbi psico-comportamentali delle demenze (BPSD) sono un gruppo eterogeneo di sintomi e manifestazioni che si verificano nel corso della demenza e sono molto difficili da gestire, da parte sia dei familiari sia dei caregiver professionali. Sono inoltre estremamente frequenti: uno o più BPSD si verificano con una frequenza del 90% nelle persone con demenza nel corso della malattia; essi includono molti sintomi e comportamenti differenti come: agitazione, irrequietezza, vagabondaggio, aggressività verbale e fisica, apatia, disinibizione e labilità emotiva, depressione, ansia, disturbi del sonno e dell’alimentazione e sintomi della serie psicotica quali deliri e allucinazioni.
    Con il progredire della demenza i BPSD peggiorano, richiedendo un maggiore supporto e determinando maggiori costi per i caregiver e per i sistemi sanitari. E',quindi, di fondamentale importanza una buona formazione ed una continua educazione per sviluppare competenze e strategie in operatori o familiari che assistono persone affette da deterioramento cognitivo, al fine di migliorare o mantenere le risorse cognitive residue, controllare i disturbi comportamentali e minimizzare l’impatto del decorso della malattia. 

    Quando si parla di qualità delle cure e di sicurezza nel servizio alla persona, ci si riferisce, anche, ad un sistema strutturato di gestione del rischio clinico assistenziale, finalizzato a garantire al gestore e all'operatore di ridurre al minimo i danni possibili verso l’utente. Tutti gli elementi del sistema devono integrarsi e coordinarsi, per rispondere ai bisogni assistenziali del paziente ed assicurargli la miglior cura possibile. La normativa attuale prevede per le strutture socio-sanitarie l’adozione di sistemi per la gestione del rischio clinico; si tratta dello strumento di governo clinico più rilevante, giacché coinvolge tutta l’organizzazione e la indirizza verso la cultura della sicurezza ed il miglioramento continuo, sostenendo al contempo il benessere organizzativo. La gestione della relazione tra strutture sanitarie e pazienti al verificarsi di un evento avverso, richiede un approccio consistente, chiaro e definito sulla base di una procedura condivisa da parte di tutte le strutture sanitarie del SSN, basata sia sulla gestione dell’evento avverso che sulla comunicazione aperta e trasparente con i pazienti ed i loro familiari rispetto a quanto avvenuto. Diventa di estrema importanza, dunque, saper fornire ad ogni realtà, strategie operative e professionalità che sappiano far conciliare elevati livelli di assistenza e costi sostenibili al fine di rafforzare la sicurezza clinico assistenziale.

    Il presente corso vuole rappresentare un valido strumento per ridurre comportamenti avventati o inidonei, capace di favorire una corretta gestione del rischio clinico al fine di aumentare la sicurezza del paziente, l’efficienza e la qualità del sistema sanitario e sociosanitario. 



    La capacità di comunicare in modo efficace e di stabilire una relazione positiva ed emotivamente armonica con l'ospite e con i familiari, è fondamentale. La relazione fa parte della cura. È quindi necessario che tutti i lavoratori coinvolti nell'assistenza vengano appositamente preparati a prendersi cura delle dinamiche relazionali ed emozionali che inevitabilmente emergono nel contatto con la sofferenza dell'altro. La continuità delle cure e dell'assistenza necessarie agli ospiti ed il conseguente frequente incontro con essi e i loro familiari obbliga il personale sanitario a creare con essi relazioni umane strette; ulteriori relazioni vanno poi instaurate con le molteplici altre figure professionali, sanitarie e non che l'utenza richiede. Una corretta gestione delle tecniche comunicative da parte degli operatori ha un impatto positivo non solo sull'ospite (riduzione dell’angoscia e miglioramento della compliance), ma anche sul professionista sanitario e sull'organizzazione (miglioramento della qualità della vita professionale e della relazione con colleghi e superiori).



    Il corso ha lo scopo di trasferire le conoscenze necessarie per motivare e gestire il proprio team di lavoro. Vuole fornire gli strumenti per acquisire la capacità di gestire il lavoro per obiettivi, gestire in maniera positiva le dinamiche del team di lavoro, implementare tecniche di motivazione dell’équipe, attuare una comunicazione efficace tra le varie professionalità coinvolte. Una positiva gestione del team attraverso opportune tecniche di motivazione è un aspetto imprescindibile per migliorare la performance finale. Infatti, un personale motivato genera valore aggiunto, soddisfacendo così nel migliore dei modi le aspettative e le esigenze degli ospiti/pazienti e dei loro familiari. Risulta importante quindi saper identificare i diversi fattori che incidono sulla performance (come soddisfazione, impegno, solidarietà). In questo modo, infine, si potrà passare da un’ottica individuale al raggiungimento di obiettivi di gruppo: tale passaggio non è solo la mera somma di competenze individuali, ma deve avere una vera e propria identità, incentrata sull'agire in modo coordinato per realizzare attività e finalità aziendali.