Negli ultimi decenni è in atto un profondo cambiamento nel rapporto tra la medicina e la comunità, che interessa diversi aspetti. Ciò che viene chiamata “umanizzazione delle cure” altro non è che l’attenzione a 360° del paziente preso in carico, senza sottovalutare alcun aspetto, soprattutto quelli psicologici e relazionali. Significa, nella quotidianità, non isolare la pratica clinica da un trattamento complessivo della persona e un ascolto concreto dei suoi bisogni e delle sue necessità. Così come è palese la volontà di abbattere le distanze tra medico e paziente, è altrettanto visibile la tendenza a rendere gli ambienti ambulatoriali e ospedalieri sempre meno asettici, più abitabili ed accoglienti. Una nuova visione di sanità, fatta di persone che curano persone.
L’ umanizzazione delle pratiche assistenziali esalta lo spessore delle professionalità; pertanto, l'attivazione di una specifica formazione può oggi rappresentare un valido strumento utile a migliorare comunicazioni e comportamenti, ma anche a creare progetti comunicativi assistenziali idonei ai diversi contesti e ad offrire ai professionisti autorevolezza e dignità’.